Stangata sul gas: prezzi alle stelle e scenari allarmanti
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Direttore: Alessandro Plateroti

Stangata sul gas: bollette alle stelle e scenari preoccupanti

Controllo contatore del gas

Prezzi del gas alle stelle e competitività a rischio: gli industriali lanciano un appello urgente alla politica: ecco cosa sta accadendo.

“Far partire la gas release o trovare un’alternativa”. È questo il monito lanciato da Confindustria Ceramica, attraverso il suo presidente Augusto Ciarrocchi, durante la tavola rotonda che ha visto la partecipazione di rappresentanti del settore industriale e istituzionale. La crisi energetica attuale, secondo Ciarrocchi, è persino più grave di quella del 2022, con conseguenze devastanti per le imprese italiane ad alto consumo energetico.

Il tubo del contatore del gas

Prezzi del gas insostenibili: l’appello degli industriali

“L’attuale situazione di prezzi elevati del gas è ancora più grave della crisi del 2022 e la situazione è drammatica soprattutto per noi della ceramica, che esportiamo in tutto il mondo, pur sostenendo costi energetici ed ambientali molto più alti dei nostri competitors”, ha dichiarato il presidente di Confindustria Ceramica.

Le preoccupazioni di Ciarrocchi sono state condivise dagli altri partecipanti all’evento, tra cui Aldo Chiarini, presidente di Gas Intensive, Lorenzo Poli di Assocarta, Massimo Noviello di Assovetro, e Federico Boschi per il Ministero dell’Ambiente. Presenti anche i parlamentari Fabrizio Benzoni, Alberto Gusmeroli, Vinicio Peluffo, Luca Squeri e Riccardo Zucconi.

Il nodo centrale del dibattito è stata la necessità di attuare rapidamente la misura del Gas Release, un intervento strategico finalizzato a contenere e stabilizzare il costo energetico delle aziende gasivore, garantendo loro maggiore competitività sul mercato globale.

Gas Release: una misura necessaria ma ancora in stallo

Oggi, il gas in Italia costa più del doppio rispetto al periodo pre-pandemia e risulta più caro rispetto agli Stati Uniti, dove i prezzi sono inferiori di cinque volte, e rispetto ad altri Paesi europei. 

L’incremento dei costi di produzione, senza interventi mirati, rischia di mettere in ginocchio interi settori produttivi.

“Da anni le imprese chiedono una maggiore disponibilità di gas nazionale. Sarebbe un’opzione strategica per accompagnare il percorso di decarbonizzazione dell’economia, ma la Gas Release, dalla quale ci si aspettava la disponibilità di 2-3 miliardi di metri cubi l’anno di gas nazionale a prezzi regolamentati, non è ancora stata attuata”, hanno sottolineato gli industriali.

La riduzione dell’estrazione nazionale e il rischio di crisi irreversibile

Un altro nodo critico è rappresentato dal crollo dell’estrazione nazionale di gas, passata dai 20 miliardi di metri cubi degli anni Novanta agli attuali 2,7 miliardi, nonostante riserve stimate tra i 50 e i 100 miliardi di metri cubi, sufficienti per garantire una produzione annua di circa 10 miliardi di metri cubi per diversi anni.

“I prezzi continuano a salire e non sembrano esserci all’orizzonte correttivi adeguati”, hanno avvertito gli industriali. “Senza un intervento immediato per abbattere i costi di produzione, rischiamo una catastrofe”.

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ultimo aggiornamento: 14 Febbraio 2025 9:20

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