Quanto gas importiamo dalla Russia? Quanto siamo dipendenti da Mosca?

Quanto gas importiamo dalla Russia? Quanto siamo dipendenti da Mosca?

Draghi ha reso noto quanto gas importa l’Italia dalla Russia e ha presentato alcune strategie p per rendere il Paese meno dipendente da Mosca.

Nel corso della sua informativa alla Camera e al Senato sulla guerra in Ucraina, il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha parlato delle sanzioni alla Russia soffermandosi sul tema spinoso dell’energia, e in particolar modo del gas: l’Italia dipende in gran parte dal gas che arriva dalla Russia. Inevitabilmente colpire l’export di Mosca significa colpire in modo significativo anche l’Italia, già alle prese con l’emergenza legata al caro-bollette.

Quanto gas importa l’Italia dalla Russia?

Una stima su quanto gas importa l’Italia dalla Russia l’ha fatta il premier Draghi in occasione della sua informativa. Il 45% circa del gas che importiamo viene dalla Russia, ha specificato il Presidente del Consiglio.

La maggiore preoccupazione riguarda il settore energetico, che è già stato colpito dai rincari di questi mesi: circa il 45% del gas che importiamo proviene infatti dalla Russia, in aumento dal 27% di dieci anni fa. Le vicende di questi giorni dimostrano l’imprudenza di non aver diversificato maggiormente le nostre fonti di energia e i nostri fornitori negli ultimi decenni. In Italia, abbiamo ridotto la produzione di gas da 17 miliardi di metri cubi all’anno nel 2000 a circa 3 miliardi di metri cubi nel 2020 – a fronte di un consumo nazionale che è rimasto costante tra i 70 e i 90 miliardi circa di metri cubi“, ha dichiarato Mario Draghi.

Di seguito il testo integrale dell’intervento del premier Draghi.

gas naturale fornello

Le strategie per ridurre la dipendenza dalla Russia

La guerra in Ucraina ha fatto maturare nel governo una consapevolezza: l’Italia deve ridurre la sua dipendenza dalla Russia. In che modo? Nell’immediato l’idea è quella di riaprire le centrali a carbone. Poi ci sono le strategie a lungo termine. In primo luogo l’impegno del governo è quello di aumentare la produzione di gas nazionale, che ovviamente ha costi di produzione e di gestione evidentemente ridotti. Inoltre Draghi ha rilanciato l’ipotesi di formare uno stoccaggio europeo per poter far fronte ad ogni evenienza.