L’attore ha attaccato pesantemente i content creator che, secondo lui, sono istigati da una piattaforma che premia contenuti pericolosi.
L’incidente fra il Suv guidato dai ‘The Borderline’ e la smart di una donna di 29 anni è da diversi giorni una delle notizie più chiacchierate sul web. Lo scontro che ha causato la morte di Manuel, bimbo di 5 anni, si deve al bisogno degli youtuber di registrare un nuovo video da pubblicare sul proprio canale. Una folle sfida, detta anche ‘challenge‘ nel mondo dei content creator, in cui si doveva restare per 50 ore a bordo della stessa automobile senza mai scendere. Matteo Di Pietro, membro dei ‘The Borderline’, ha travolto la macchina su cui si trovava il piccolo Manuel mentre era sotto effetto della cannabis.
Anche una personalità degna di nota come Alessandro Gassman ha voluto dire la sua sull’accaduto, scrivendo il suo pensiero su Twitter. “Una legge – scrive l’attore sul social – che vieti di guadagnare da YouTube, costringa chi posta a mettere sempre faccia e indirizzo email, e che sequestri gli introiti in caso di danni procurati. Ps. Se YouTuber sotto i 22 anni, punibili anche genitori. La situazione è fuori controllo e va regolata”.
La polemica sulle frasi di Gassman
Il commento di Gassman non è stato particolarmente apprezzato dal web. Più di un utente, infatti, ha chiarito che i video su internet, in particolare, non c’entrano nulla. “Scusami Alessandro – gli hanno risposto su Twitter – ma qui YouTube non c’entra. Avrebbero potuto essere figli di padri benestanti e aver preso la macchina del padre in prestito. Non sono i guadagni il problema è che un ragazzo di 20 anni con solo un anno di esperienza alla guida non deve poter guidare certe auto“.
“C’è un sacco di gente – scrive un altro utente – che su YouTube fa un incredibile lavoro di divulgazione. Non ti pare di essere abbastanza ingiusto? È come dire che si deve vietate di guadagnare con la tv o col cinema perché ci sono contenuti spazzatura”. Gassman, però, ha difeso nettamente la sua posizione: “Non puoi paragonare cinema e televisione, fatte da professionisti che sottostanno a regole rigide ma giuste, a degli ignoranti che parlano ad altri ignoranti del nulla, diventano ricchi ed istigano altri a fare anche di peggio. Basta”. “Non devono mai più avere accesso a YouTube – conclude l’attore sui ‘The Borderline’ – sono dannosi per chi li segue. I messaggi sono dannosi per i più piccoli, non sono in grado di gestire tutto ciò e non devono più farlo“.