La sorprendente ascesa di Mateo Retegui nella nazionale italiana: il ruolo decisivo dell’attaccante nella nuova era sotto la guida di Gennaro Gattuso.
L’Italia del calcio sta vivendo un periodo di rinnovamento, sotto la guida del nuovo ct Gennaro Gattuso. La partita contro Israele è stata l’ennesima dimostrazione del potenziale offensivo della nazionale, con un reparto avanzato che si distingue per il contributo sia in fase di possesso che di non possesso palla. Gli attaccanti sono al centro di questa trasformazione, capaci di fare la differenza non solo in termini di gol ma anche nella loro capacità di lavoro per la squadra. Tra questi, Mateo Retegui ha attirato l’attenzione con prestazioni brillanti che hanno messo in luce una crescita notevole rispetto agli anni passati.
Retegui non smette di stupire ma c’è un’incognita
Mateo Retegui è diventato un elemento chiave per l’attacco dell’Italia. Dopo essersi trasferito all’Al-Qadisiya in Arabia Saudita, molti avevano espresso dubbi sulla scelta, ma il centravanti ha dimostrato di non aver perso il suo istinto per il gol. Nella recente partita contro Israele, la sua doppietta ha garantito agli Azzurri un accesso sicuro ai playoff.
Al netto dei gol e dell’apporto alla squadra, il bomber resta sempre avvolto da qualche dubbio legato soprattutto alle sue prestazioni in Arabia. Infatti, il campionato arabo non è considerato di chissà quale livello, cosa che potrebbe condizionare il futuro del giocatore. Allo stesso tempo, l’ex Atalanta ha voluto mettere in chiaro le cose spiegando che il torneo non sia così semplice come potrebbe sembrare: “Il campionato in Arabia non è facile come tutti pensano, ci sono squadre fortissime al livello di quelle europee”. La sua capacità di segnare, al momento, rimane intatta, e il suo ruolo anche in fase di non possesso è stato più volte enfatizzato da Gattuso.
Record e statistiche
Ad ogni modo le statistiche di Retegui sono impressionanti: è il primo giocatore italiano a segnare almeno due doppiette nella stessa edizione delle qualificazioni ai Mondiali dai tempi di Filippo Inzaghi e Alessandro Del Piero nel 2002. Questo risultato non solo aumenta la sua autostima, ma lo posiziona tra i migliori marcatori dell’attuale gestione Gattuso.
Con cinque gol in quattro presenze, ha superato le reti messe a segno nelle 17 gare giocate sotto Luciano Spalletti, dove aveva segnato un gol in meno. La sua capacità di influenzare le partite lo rende il giocatore più decisivo di questa nuova fase della nazionale italiana. L’attaccante nato a San Fernando è diventato il simbolo della rinascita italiana, portando un contributo significativo e costante.
