Milan, Gattuso: "La finale contro il Liverpool? Un incubo..."
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Direttore: Alessandro Plateroti

Gattuso: “Milan un sogno. Liverpool? Un incubo, Galliani…”

GENNARO GATTUSO Bonaventura e Bertolacci Dudelange-Milan

Il tecnico rossonero, Gennaro Gattuso, ricorda gli anni da giocatore del Milan. Domani la sfida tra vecchie glorie contro il Liverpool…

Gennaro Gattuso lavora a Milanello con i non convocati dalle Nazionali. Nel fine settimana, con il campionato fermo, il tecnico rossonero farà parte della sfida tra le vecchie glorie del Milan e del Liverpool.

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Si va a Anfield

Ai microfoni di DAZN (che trasmetterà il match), Gattuso ha dichiarato: “Vediamo come andrà. Perché secondo me quando entrerò nel sottopassaggio ad Anfield sicuramente qualcosa scatta”.

L’incubo del 2005

Inevitabile il ricordo della finale di Istanbul: “Galliani mi ha convinto a restare al Milan. È stato 8/9 ore chiuso nella sala trofei. Veniva solo la segretaria a portare qualche caffè con dei tramezzini. Mi sentivo tantissime responsabilità addosso. Non l’ho accettata quella sconfitta. Dudek? I suoi movimenti sulla linea di porta e sui rigori li ho sognati per moltissimi anni. Vedere la doppia parata di Dudek su Shevchenko al 119esimo quando chiude gli occhi e fa quel miracolo…è stato un incubo per tanti anni. Qualche volta quell’incubo appare ancora”.

Milan, 2004/05 (http://www.magliarossonera.it/img200405/uff45_2005.jpg)

Rossonero da sempre

Gattuso, poi, ha ricordato i momenti da tifoso e poi da giocatore del Diavolo. “Il Milan è stato un sogno per me. È la squadra che ho sempre tifato da bambino. Quando il Milan vinse contro lo Steaua Bucarest, mio padre mi portò a fare la sfilata. E il sogno era quello di riuscire ad alzare la coppa al cielo con la maglia del Milan…”.

Curiosità

“I miei ex compagni?  I più vanitosi Borriello, Beckham e Fernando Redondo. Ogni giorno venivano con vestiti diversi. Il più casinista dopo di me, Kaladze. Quando volevo fare un po’ di casino mi appoggiava sempre. Io cantante come Ancelotti nel 2007? Spero di rivivere quel momento il più presto possibile. Per come sono fatto difficilmente prenderei in mano un microfono e comincerei a cantare dentro San Siro. Carlo era unico anche per questo. Ma mai dire mai nella vita…da calciatore ne ho fatte di peggio”.

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ultimo aggiornamento: 21 Marzo 2019 23:49

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