L’ex responsabile del settore giovanile rossonero parla alla Gazzetta dello Sport del momento felice del Milan
Una vita al Milan, prima come giocatore, quindi come vice e poi tecnico della Primavera rossonera. Un passaggio come allenatore in seconda di Ancelotti, quindi a capo del settore giovanile del Diavolo. La carriera e il destino di Filippo Galli sono profondamente legati a quelli della società di via Aldo Rossi. Cresciuto in rossonero, il difensore monzese ha al suo attivo un palmares straordinario: 5 Scudetti, 4 Supercoppe italiane, 3 Champions League, 3 Supercoppe Uefa, 2 Intercontinentali. Una vera e propria memoria storica del Milan vincente dell’era targata Silvio Berlusconi. La Gazzetta dello Sport lo ha intervistato, per analizzare il grande momento vissuto da capitan Romagnoli e compagni.
Filippo Galli su Calabria: “Giocatore coraggioso”
Focus sulla difesa. Il grande artefice della solidità del pacchetto arretrato rossonero, per Galli, non può che essere l’allenatore. “Gattuso ha sempre lavorato in questa direzione. La fase difensiva è sempre stata la sua prerogativa. Tutto viene costruito da dietro. E’ un lavoro che coinvolge l’intera squadra, in particolare è importante il lavoro degli esterni d’attacco“.
In merito ai difensori presenti nella rosa rossonera, Filippo Galli ha le idee ben chiare su chi lo abbia sorpreso maggiormente. “Romagnoli ha dimostrato personalità e continuità, ma a me stupisce davvero Calabria: è coraggioso e conosce il gioco, cosa che gli permette di essere molto efficace e performante“.
Filippo Galli: “Il Milan non è soltanto difesa”
La bandiera rossonera, però, non vuole ridurre questo Milan a una squadra che bada solo ed esclusivamente a difendersi. Sarebbe un non riconoscere la bravura di Gattuso e, soprattutto, le abilità tecniche di alcuni interpreti in campo.
“Il grande artefice di questo buon momento è Gattuso – ribadisce Galli – ma eviterei di ridurre tutto alle attenzioni difensive. Questo Milan è anche propositivo“.
