GB: ancora infermieri in sciopero

GB: ancora infermieri in sciopero

Oggi in Inghilterra e in Galles ci sarà lo sciopero del personale delle ambulanze dopo lo sciopero di due giorni degli infermieri.

Ieri un nuovo sciopero di circa centomila infermieri in Inghilterra, Irlanda del Nord e Galles. Gli infermieri protestano contro il governo e chiedono un miglioramento dei salari. Oltre alla questione della retribuzione però c’è anche quella legata alla sicurezza dei pazienti. Gli oltre 100mila membri del Royal College of Nursing (RCN) hanno partecipato allo sciopero dichiarando che i salari bassi sono la causa della cronica carenza di personale del NHS (il sistema sanitario nazionale) mette a rischio la sicurezza dei pazienti oltre a sovraccaricare di lavoro il personale.

Quello di martedì è stato il secondo giorno di sciopero a dicembre, dopo quello iniziale del 15 dicembre. Si tratta del più grande nella storia dell’RCN. Questo ha provocato ovviamente caos e disordini negli ospedali e la cancellazione di migliaia di appuntamenti ambulatoriali e di operazioni non urgenti. Ma non sembra finita qui perché hanno annunciato altri scioperi per gennaio nel caso i negoziati tra governo e sindacati non si svolgeranno entro giovedì.

Sunak conferma la linea dura

“Per molti di noi è la prima volta che scioperiamo e le nostre emozioni sono davvero contrastanti. Il servizio sanitario nazionale è in crisi, la professione infermieristica non può più sopportare, i nostri cari stanno già soffrendo” ha dichiarato al the Guardian il direttore dell’Rcn Cullen. “Non è irragionevole chiedere di meglio. Non è una cosa che può aspettare. Siamo impegnati con i nostri pazienti e lo saremo sempre”.

Durante questi scioperi verranno garantiti i servizi ospedalieri urgenti inclusa la chemioterapia e la dialisi e le cure pediatriche e neonatali. Intanto il premier Sunak ha ribadito da parte sua la linea “della fermezza” dell’esecutivo nei confronti degli infermieri così come di altre categorie del servizio pubblico del Regno Unito che si stanno ribellando al governo come il settore ferroviario.