L’intervento di Silvio Berlusconi ha lasciato molti perplessi, tra cui esponenti interni al suo stesso partito.
Arrivato a sorpresa alla convention di partito di Treviglio ieri il Cav si è espresso sulla situazione attuale della guerra. Silvio Berlusconi ha criticato aspramente i leader – o quelli che dovrebbero essere – come Biden e Stoltenberg. Ma anche criticato l’invio di armi pesanti in Ucraina da parte dell’Italia. Questa dichiarazione ha suscitato l’ira della ministra Maria Stella Gelmini.
La ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, ex capogruppo di Forza Italia alla Camera, è stata molto sorpresa per le parole del fondatore del partito. «Non posso credere che il presidente Berlusconi abbia detto quelle parole. Immagino sia stato frainteso». Ma Berlusconi ha assunto proprio una posizione critica nei confronti di armi pesanti chiosato anche da un rassegnato “lasciamo perdere”. «Adesso, dopo le armi leggere mi hanno detto che gli mandiamo carri armati e cannoni pesanti. Lasciamo perdere» aveva detto l’ex presidente.
La ministra Gelmini esige spiegazioni dal suo partito
Le stesse posizioni contro Usa e Nato hanno suscitato sorpresa e irritazione nella ministra forzista che ha ribadito: “Siamo un movimento politico filo atlantista, europeista e ci siamo chiamati in passato “Popolo della libertà”», ha detto Gelmini. «Ma la libertà non può valere solo per noi: è un bene indivisibile, come ci ha insegnato proprio Berlusconi, e oggi è la libertà per la quale lottano gli ucraini. Se è cambiata la linea qualcuno dovrebbe dircelo».
Non è il primo strappo che arriva da parte della ministra Gelmini contro Forza Italia. “C’è un problema politico dentro Forza Italia che va discusso e risolto al più presto” aveva detto la ministra in riferimento alla candidata lombarda Ronzulli che “sta sfasciando il partito” secondo Gelmini. La ministra esige un chiarimento perché “la Lombardia non è una regione qualunque, è il luogo dove è nato il nostro partito”. Gelmini contesta la scelta di rimuovere il coordinato lombardo, l’eurodeputato Salini come una rimozione forzata.