Il generale Vannacci: “Gli stranieri sono più propensi alla criminalità…”

Il generale Vannacci: “Gli stranieri sono più propensi alla criminalità…”

Criminalità e immigrazione in Italia: il generale Vannacci analizza i dati e difende la polizia dall’accusa di razzismo.

L’eurodeputato della Lega e generale Roberto Vannacci è recentemente intervenuto sul dibattito circa il legame tra criminalità e immigrazione.

In un’intervista a Affaritaliani.it, l’eurodeputato ha dichiarato che: “Gli stranieri hanno una propensione alla criminalità di 4,2 volte superiore ai cittadini di origine italiana“.

Roberto Vannacci

Il generale Vannacci e i dati sulla criminalità in Italia

Secondo i dati del ministero dell’Interno del 2022 – citati da Vannacci – gli stranieri costituiscono l’8,5% della popolazione italiana ma sono responsabili del 34,1% dei reati commessi.

Tali cifre sono alla base dell’affermazione del generale, il quale sostiene che la concentrazione di risorse e controlli su categorie statisticamente più inclini alla criminalità: “Non è né profilazione né discriminazione ma semplice tecnica investigativa e risparmio di risorse“.

A supporto della sua posizione, l’eurodeputato ha evidenziato che il 45,5% dei furti e il 47,3% delle rapine in Italia viene attribuito a persone di origine straniera.

In quest’ottica, sostiene che: “Sarebbe come incolpare i medici di essere dei discriminatori perché concentrano la loro attenzione sulla porzione non sana di popolazione invece che su tutti indistintamente“.

Parallelamente, il generale ha sottolineato come il fenomeno della microcriminalità stia avendo un impatto sulla percezione di sicurezza dei cittadini italiani.

Questo problema si accentua ulteriormente alla luce dell’aumento di alcuni reati tra il 2021 e il 2022. Tali dati, secondo Vannacci, richiedono l’introduzione di pene più severe e soluzioni strutturali per le carceri.

La replica alle accuse dell’ECRI

Le affermazioni di Roberto Vannacci si sono rivolte anche all’ECRI (Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza), un organismo del Consiglio d’Europa.

Questo organo ha recentemente criticato le forze dell’ordine italiane, accusandole di razzismo sistemico.

Il generale ha però rigettato queste accuse, dichiarando che l’ECRI: “Fonda i propri rapporti non su indagini formali o prove testimoniali ma su informazioni raccolte da un’ampia varietà di fonti, senza definire quali“.

Vannacci ha inoltre osservato come l’ECRI sia un organismo non direttamente legato alle istituzioni europee, e le sue posizioni abbiano un valore puramente consultivo e non vincolante.

Ha definito “strumentali” le interpretazioni che derivano da tali rapporti, che rischiano di mettere in cattiva luce l’operato delle forze dell’ordine italiane.