Figlia rinchiusa in una gabbia per cani: l’orrore commesso dai genitori

Figlia rinchiusa in una gabbia per cani: l’orrore commesso dai genitori

Orrore in Pennsylvania: figlia rinchiusa in una gabbia per cani dai propri genitori.

In un episodio che sconvolge profondamente la Pennsylvania, emerge una storia di abuso e negligenza da parte di due genitori nei confronti della figlia di soli sei anni. Ciò avveniva per mano di coloro che avrebbero dovuto proteggerla: i suoi genitori. La coppia è stata arrestata dopo un’indagine dettagliata condotta dalle autorità locali, che ha portato alla luce dettagli agghiaccianti sulla vita quotidiana della piccola.

Maltrattamenti e abusi: la vita quotidiana della figlia

La triste realtà vissuta dalla bambina è stata resa nota quando le forze dell’ordine sono state chiamate a intervenire presso l’abitazione della famiglia. In base a quanto emerso, la piccola veniva regolarmente picchiata. Inoltre, veniva lasciata senza cibo per giorni interi e rinchiusa in una gabbia per cani durante la notte.

Il padre aveva contattato i servizi di emergenza, riferendo che la figlia era in stato di debolezza e aveva avuto un attacco di convulsioni. Il tutto era avvenuto dopo il tentativo di farle il bagno da parte di uno dei cinque fratelli presenti in casa. Al loro arrivo, gli agenti si sono trovati di fronte a uno scenario desolante.

L’abitazione era in condizioni deplorevoli, con feci umane e animali sparse per il pavimento, un insopportabile odore di urina e rifiuti accumulati ovunque. Un nipote della coppia, che viveva con loro, ha rivelato alla polizia che la bambina era costretta a mangiare cibo per cani e veniva chiusa in gabbia ogni notte.

L’intervento delle autorità

L’intervento delle autorità ha permesso di salvare la bambina da ulteriori abusi. Al momento del soccorso, la piccola presentava ferite aperte, lividi diffusi, segni di malnutrizione, denti rotti e marci, e piedi gonfi.

Era evidente che non avesse ricevuto cure pediatriche adeguate per più di tre anni. Il procuratore distrettuale della contea di Fayette, ha descritto la situazione come un chiaro caso di tortura: la bambina era imprigionata senza possibilità di fuga e veniva punita ogni volta che tentava di cercare cibo.

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