Secondo il bollettino mensile di Copernicus, lo scorso gennaio sarebbe stato il più caldo mai registrato: è urgenza climatica.
Il mese di gennaio 2024 è entrato nella storia come il gennaio più caldo mai registrato a livello globale, segnando un nuovo e preoccupante record nella crisi climatica che il mondo sta affrontando. Secondo il servizio di monitoraggio dell’Unione Europea Copernicus, la temperatura media globale ha superato di 0,70°C la media dei mesi di gennaio degli ultimi 30 anni, e di 1,66°C la media del periodo preindustriale.
Gennaio 2024, un record allarmante
Dopo i dati della scorsa estate, che definirono il mese di luglio come il più caldo della storia, un nuovo record è stato raggiunto da gennaio 2024. Il mese scorso, infatti, la temperatura media dell’aria superficiale ha raggiunto i 13,14°C, superando il precedente record del 2020.
Gli scienziati attribuiscono questo aumento delle temperature a una combinazione di riscaldamento causato dall’uomo, derivante dalla combustione di combustibili fossili, e al fenomeno naturale ma temporaneo di El Niño. Tuttavia, sottolineano che i gas serra hanno un ruolo molto più significativo rispetto ai fattori naturali.
Emergenza caldo: come agire?
Per la prima volta, il periodo di 12 mesi precedente ha registrato una media di temperature superiori di 1,5°C rispetto al periodo di riferimento preindustriale, superando una soglia critica per gli impatti del cambiamento climatico. Un allarmante aumento della temperatura, che segnala un urgente intervento per mitigare gli effetti del cambiamento climatico.
La vicedirettrice di Copernicus, Samantha Burgess, ha ribadito che “una rapida riduzione delle emissioni di gas serra è l’unico modo per fermare l’aumento della temperatura globale”. Questo richiama l’attenzione sull’importanza di accelerare la transizione verso fonti energetiche pulite, come sottolineato anche dalla conferenza sul clima di Dubai.