In coda alla mensa per i poveri in attesa di un pasto, diverse persone multate perché creano assembramenti: è successo a Genova.
Genova, persone in coda alla mensa per i poveri multati perché creano assembramenti. Sembra assurdo e paradossale, ma quanto successo in via Prè è forse una delle fotografie più fedeli della situazione di un’Italia messa in ginocchio dall’emergenza coronavirus.
Genova, persone in coda alla mensa per i poveri multate per assembramento e mancato rispetto delle norme anti Covid
L’episodio è avvenuto alla mensa per i bisognosi che si trova nei pressi di via Prè, nel centro storico di Genova. Qui, come accade da settimane, diverse persone sono in fila per ricevere un pasto. E ovviamente l’emergenza coronavirus ha aumentato il numero di persone che si rivolgono alla struttura. Sono i nuovi poveri, quelli che in poco tempo hanno perso tutto a causa di un virus che non toglie solo la vita, toglie anche la dignità a molte persone, toglie le aspettative di vita, le speranze per il futuro. Crea disperazione intorno a sé.
I bisognosi che si trovavano in fila sono stati multati per assembramento in quanto non rispettavano le norme anti-Covid come ad esempio la distanza di sicurezza dalle altre persone. Alcune non avevano la mascherina.
“Dopo le segnalazioni, per diversi giorni siamo andati a sensibilizzare. Abbiamo richiamato più volte le persone in coda a rispettare le norme. Ma nonostante tutto hanno continuato a non rispettare le norme e siamo dovuti intervenire“, ha comunicato il comandante della polizia municipale Gianluca Giurato come riportato da la Stampa.
Il responsabile dell’Associazione, “I vigili ci hanno sempre aiutato”
Sia chiaro, l’intervento della Municipale era in qualche modo doveroso, anche perché nei giorni precedenti gli agenti avevano provato a sensibilizzare le persone. Poi dalle parole si è passati ai fatti, anzi, alla sanzione. Una beffa per tutti, anche perché difficilmente questi soggetti potranno pagare una multa.
“I vigili ci hanno sempre aiutato. Siamo stati anche noi a chiamarli e a chiedere aiuto durante la distribuzione dei pasti. Ma la fila spesso si interseca con la zona dello spaccio. Noi abbiamo messo i distanziamenti a terra, forniamo le mascherine a chi le ha vecchie o a chi non ne ha proprio“.
Le reazioni alle multe
Non tutti hanno appoggiato l’azione dei vigili, o meglio, hanno chiesto di agire sempre con umanità, soprattutto di fronte a situazioni di questo tipo, delicate per tutti.
È il caso ad esempio di don Giacomo Martino, direttore di Migrantes a Genova: “Uno dei motti delle forze di polizia è di proteggere e servire. La legge giusta va applicata guardando la situazione, altrimenti diventa ingiusta. In questo momento è necessario usare l’umanità e anche le associazioni se hanno bisogno di aiuto per gestire le emergenze devono chiedere aiuto. Le stesse istituzioni devono ‘sporcarsi’ le mani con le associazioni, le devono coinvolgere di più. Solo così si può superare un momento così duro per tutti, senza puntare il dito contro nessuno“, ha dichiarato il religioso come riferito da la Stampa.