Le violenze sessuali continuavano fin da quando lei aveva 12 anni, ma finalmente tutti i mostri di Genova sono stati arrestati.
GENOVA – Violenze sessuali su una ragazza di Genova fin da quando aveva 12 anni. La ragazza, 20enne nel 2019, è stata ripetutamente violentata dalla madre e dal patrigno fin da quando aveva 12 anni.
Una storia terrificante che non fa che peggiorare proprio nel momento in cui sembrava esserci uno spiraglio di luce. La ragazza, una volta che è riuscita a reagire e a salvarsi dalle violenze della madre e del patrigno, è piombata nelle grinfie del padre, il nuovo molestatore.
Alla fine, anche grazie all’aiuto di una delle sue insegnanti, la ragazza è riuscita a denunciare tutto ai Carabinieri.
Le violenze sessuali sulla 12enne di Genova
Il tutto risale alla fine di aprile 2019, quando la ragazza, del quale non si conosce il nome, ha confessato tutto ad una delle sue insegnanti. La 20enne ha riferito di essere vittima di violenze sessuali da parte del padre, un genovese di Lavagna, con cui abitava da circa un anno.
L’insegnante ha portato la ragazza in ospedale, per farla visitare, e i medici hanno confermato le violenze. Dopo, quando la ragazza è stata accompagnata dai Carabinieri per sporgere denuncia, la sua storia no ha fatto che peggiorare.
Una scia di abusi e violenze sessuali iniziata quando lei aveva solo 12 anni, al quale avevano dato il via la madre e il suo patrigno. Violenze anche registrate attraverso foto e video in un orrore durato ben 5 anni. Fino a quando la ragazza non si è confessata con alcuni amici e ha deciso di trasferirsi dal padre.
L’incubo della ragazza continua
La convivenza della ragazza con il padre, e la nuova moglie, è stata difficile, ma dopo un anno anche l’uomo ha iniziato ad avere interessi malati verso la figlia. I due non si vedevano da quando lei aveva 4 anni e il padre, alla fine, ha inizio ad abusare di lei.
Una volta partita la denuncia, i Carabinieri, coordinati da pm Gabriella Dotto, hanno dato il via alle indagini. Indagini che hanno portato a tre ordinanze di arresto per la madre, il padre e il padrigno della ragazza e per il divieto di avvicinamento della matrigna.
La ragazza è stata affidata ad una struttura protetta e riceverà tutta l’assistenza medica e psicologica necessaria per superare il trauma.
