Ucraina: genovese di Casa Pound nelle file della resistenza
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Ucraina: genovese di Casa Pound nelle file della resistenza

soldato ucraino

Un giovane italiano è accusato di essere un mercenario.

Si tratta di un genovese di 19 anni, Kevin Chiappalone, il primo italiano indagato per essere partito per andare a combattere in Ucraina. Il genovese è un simpatizzante di Casa Pound, il movimento di estrema destra italiano. L’accusa del sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Genova, è di essere andato a combattere come mercenario arruolato nella Brigata internazionale ucraina. Il reato si basa sulla legge 210/1995 che ratifica la convenzione dell’Onu contro il reclutamento e il finanziamento di mercenari. Il giovane rischia da due a sette anni di carcere.

A tradirsi è stato lui stesso con la sua dichiarazione a Panorama in cui aveva annunciato l’intenzione di partire per difendere l’Ucraina dopo avere sentito Putin che parlava di “denazificare il Paese”. Il genovese non ha alcuna esperienza militare e di uso delle armi ma a testimoniare la sua missione in Ucraina sono le foto sul suo profilo Instagram che lo inquadrano con la tuta mimetica e equipaggiamento militare e armi imbracciate.

soldato ucraino con fucile assalto
soldato ucraino con fucile assalto
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Il giovane genovese non è l’unico mercenario italiano

Al momento il giovane genovese è l’unico indagato ma la Digos sta indagando per capire se ci sono altri mercenari e scovare una probabile rete di reclutatori in Ucraina. Secondo le testimonianze delle persone di CasaPound, avrebbe fatto tutto tramite internet e raggiunto il fronte in pullman dalla Polonia. A Genova inoltre era stata avviata una inchiesta su un giro di mercenari filorussi che erano partiti dopo il conflitto del 2014.

Tra questi ci sono: Andrea Palmieri, “il generalissimo” latitante che deve scontare 5 anni per aver fatto da reclutatore. Ex capo ultrà dei Bulldog della Lucchese, estremista di destra, è in Donbass. Altri veterani del Donbass sono Massimiliano Cavalleri detto “Spartaco”, e Gabriele Carugati, soprannominato “Arcangelo”, un ex addetto alla sicurezza di un centro commerciale in Lombardia figlio di Silvana Marin, ex dirigente della Lega a Cairate.

Dal 2015 tra i separatisti russi l’ultrà del Venezia Edy Ongaro, ucciso a marzo. Tra i filo ucraini invece c’è Giuseppe Donini, con il battaglione Azov e Valter Nebiolo, rientrato in Italia. Nei conti degli italiani rientra anche Volodymyr Borovyk, che dal 2004 vive a Roma dove lavora in un Caf. Ivan Luca Vavassori, l’ex calciatore di 29 anni andato a combattere nelle brigate internazionali, a fianco dell’esercito di Kiev tornato in Italia.

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ultimo aggiornamento: 11 Agosto 2022 10:44

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