Gentiloni fiducioso sulla trattativa sul Recovery Plan: “Forse ci saranno lievi correzioni, non sostanziali”

Gentiloni fiducioso sulla trattativa sul Recovery Plan: “Forse ci saranno lievi correzioni, non sostanziali”

Paolo Gentiloni sul Recovery Plan: “Sono piuttosto fiducioso che la discussione non minerà l’architettura dell’edificio”.

Ai microfoni di Politico.eu Paolo Gentiloni ha parlato della trattativa sul Recovery Plan dicendosi fiducioso. Secondo il Commissario l’impianto costruito dalla Commissione europea potrebbe essere rivisto dai Paesi Ue ma senza rivoluzionare la proposta presentata dalla von der Leyen.

Recovery Plan, Gentiloni: “Forse ci saranno lievi correzioni ma non sostanziali”

Paolo Gentiloni ha pronosticato una trattativa intensa ma ha fatto sapere di essere fiducioso che l’impianto presentato dall’Unione europea non sarà rivoluzionato.

“Forse ci saranno lievi correzioni, ma non sostanziali […]I negoziati saranno difficili e dobbiamo rispettare la legittimità delle diverse posizioni […]. Ma sono piuttosto fiducioso che la discussione non minerà l’architettura dell’edificio”.

Paolo Gentiloni

Il punto sul Mes

Parlando del Mes, Gentiloni, questa volta ai microfoni di Radio24, ha fatto sapere che il pacchetto di aiuti (Bei, Sure, Mes) potrebbe essere particolarmente vantaggioso per Paesi come l’Italia “che normalmente hanno un tasso di interesse più alto“.

Proprio sul Mes è in atto una discussione a fari spenti. Dalle principali sigle dell’imprenditoria italiana è stata avanzata una richiesta indirizzata al governo, ossia quella di fare ricorso ai fondi del Mes. Dal ministro Gualtieri è arrivata una mezza apertura, mentre Luigi Di Maio ha ribadito che per lui non rappresenta una opzione per fare fronte alla crisi.

Il nodo principale è legato al fatto che l’attivazione del Mes passa dal Parlamento. Se il governo dovesse decidere di fare ricorso ai fondi del meccanismo dovrebbe consultare l’Aula. E se la maggioranza non dovesse presentarsi compatta alla prova del voto rischierebbe di andare sotto ai voti. E questo in passato è stato spesso il primo passo verso una crisi di governo che probabilmente in questo momento non farebbe per niente comodo al Paese.