Oggi ricorre l’anniversario dei due anni di morte di George Floyd, l’uomo fermato dagli agenti di polizia deceduto durante l’arresto.
George Floyd è l’afroamericano 46enne che venne immobilizzato dagli agenti in un arresto e morì subito dopo al suo arrivo in ospedale. Il fatto è accaduto esattamente due anni fa ad oggi, nella giornata del 25 maggio 2020.
In un video fatto durante l’arresto, si vede chiaramente come gli agenti stessero usando la forza nei suoi confronti nonostante non fosse necessario. Alcuni civili erano lì davanti mentre Floyd veniva arrestato, ed alcuni hanno chiesto agli agenti di fermarsi. Uno degli agenti che lo aveva immobilizzato lo soffocò, schiacciandogli il ginocchio sul collo. Il comportamento degli agenti che arrestarono George Floyd indignò il mondo, e alimentò il movimento Black Lives Matter.
Numerose le proteste in piazza da parte dei cittadini di tutto il mondo in segno di solidarietà con la comunità nera, per combattere il razzismo e le violenze perpetuate dalle forze dell’ordine nei confronti di persone come George Floyd. L’agente che uccise l’uomo è stato arrestato, ma ha presentato appello.
Il fatto che la forza utilizzata dagli agenti il quel momento non fosse necessaria era evidente: “I can’t breath”, ossia ‘Non riesco a respirare’, diceva l’uomo. Come se non bastasse l’agente ad avergli messo il ginocchio sul collo, altri due tenevano l’uomo immobilizzato. Floyd è stato lasciato a terra fino all’arrivo dell’ambulanza. Giunto in ospedale, è stato dichiarato il suo decesso.
Il movimento Black Lives Matter, nasce in segno di denuncia della violenza utilizzata delle forze dell’ordine statunitensi. Slogan come “Defund the police”, ossia “togliete fondi alla polizia”, sono i motti del movimento.
L’arresto di Floyd
George Floyd venne arrestato quel 25 maggio per aver pagato un pacchetto di sigarette con una banconota falsa da 20 dollari. Quando la polizia giunse sul posto, Floyd si trovava seduto nel posto di guida all’interno della sua auto.
Gli agenti intimarono all’uomo di mettere le mani in vista e di aprire lo sportello dell’auto. George obbedì agli agenti dopo numerose richieste. Uno degli agenti estrasse la pistola, la puntò verso l’uomo e gli chiese di sollevare le mani, e senza spiegazioni lo tirò fuori dalla sua auto.
L’uomo venne portato dentro l’auto della polizia ma fece resistenza dicendo di essere claustrofobico. Poi si sarebbe steso per terra, e subito dopo gli agenti lo immobilizzarono perpetuando una violenza esagerata nei suoi confronti, che portò l’uomo al decesso.
Il trattamento subito da George Floyd non è un caso isolato. È ormai noto il fatto che le forze dell’ordine statunitensi, maltrattino le persone arrestate, specialmente quelle afroamericane. Ad oggi, la storia di George Floyd ci è pervenuta grazie alle proteste pacifiche come quelle di Black Lives Matter.