Friedrich Merz non ottiene i voti necessari per diventare cancelliere al primo turno in Germania. Mancano 18 voti della coalizione.
La Germania si trova di fronte a uno scenario politico inaspettato e delicato. In un momento storico, a pochi giorni da celebrazioni simboliche per il paese, il Bundestag ha ospitato una votazione dal peso decisivo per il futuro del governo federale. La sfida per la cancelleria, tradizionalmente segnata da equilibri consolidati, ha assunto stavolta i contorni di una vera e propria battaglia politica.
Il candidato favorito, Friedrich Merz, leader dell’Unione Cristiano-Democratica (CDU), si presentava con il sostegno della coalizione di governo formata da CDU/CSU e SPD, apparentemente solida e compatta. Le previsioni della vigilia lasciavano presagire un esito favorevole, ma l’atmosfera nell’aula del Reichstag si è rapidamente fatta tesa man mano che si avvicinava lo scrutinio.

Tensione e incertezze al Bundestag
Il voto, a scrutinio segreto, ha rivelato subito segnali di frattura interna. Merz aveva bisogno di 316 voti per essere eletto cancelliere della Germania, ma si è fermato a quota 310, mancando l’obiettivo per sei voti. Ancora più sorprendente, secondo le ricostruzioni, è stata l’assenza di 18 voti provenienti proprio dai partiti della coalizione, un dato che alimenta sospetti su malumori o dissensi sotterranei tra i parlamentari.
Mentre l’aula si svuotava lentamente, Merz ha abbandonato la scena in silenzio, evitando dichiarazioni immediate. Nel suo ufficio si è subito riunito un ristretto gruppo di alleati chiave, tra cui Jens Spahn e Alexander Dobrindt, per valutare la strategia da adottare nei prossimi giorni. Intanto, anche gli altri partiti hanno iniziato frenetiche consultazioni interne, consapevoli della posta in gioco.
Il futuro incerto della leadership tedesca
Secondo la Costituzione tedesca, il Bundestag ha ora 14 giorni di tempo per eleggere un cancelliere con la maggioranza assoluta. In caso contrario, sarà il presidente federale a decidere se nominare comunque il candidato più votato o sciogliere il parlamento, aprendo la strada a nuove elezioni generali.
E mentre l’attenzione del paese è tutta concentrata sul possibile secondo voto, previsto nei prossimi giorni, emergono già i primi effetti sul piano economico: i mercati europei hanno registrato cali generalizzati, riflettendo l’incertezza politica in atto.
La notizia che scuote però l’opinione pubblica è una sola: per la prima volta dal 1949, un candidato alla cancelleria non viene eletto al primo turno. Un risultato storico che apre scenari imprevedibili per il futuro politico della Germania.