Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, dovrà restare in carcere dopo la revoca dei servizi sociali. Ecco la reazione.
Nelle scorse ore si è tornato a parlare di Gianni Alemanno, l’ex sindaco di Roma arrestato il 31 dicembre e trasferito nel carcere di Rebibbia. Ebbene, il tribunale di sorveglianza di Roma si è riunito in merito alla violazione dei termini relativi all’affidamento in prova ai servizi sociali. Ecco cosa ha deciso e la reazione dell’ex sindaco.
La decisione del tribunale su Gianni Alemanno
Il giudice, come riportato da Notizie.virgilio, ha ritenuto che Gianni Alemanno abbia commesso una “gravissima e reiterata violazione delle prescrizioni imposte” durante il periodo di affidamento ai servizi sociali. Tra le accuse principali c’è quella di aver prodotto documentazione falsa per giustificare la sua assenza dalla struttura “Solidarietà e Speranza“.
Ma non solo, l’ex sindaco avrebbe incontrato per tre volte Paolo Colosimo, un ex avvocato con precedenti penali, violando così una delle principali restrizioni a cui era soggetto. Le violazioni hanno spinto il giudice a considerare inapplicabile la pena alternativa dei servizi sociali, ordinando il trasferimento in carcere per 22 mesi.
La reazione della difesa e dell’ex sindaco di Roma
Cesare Placanica, ex avvocato difensore di Alemanno, ha espresso dure critiche nei confronti della sentenza. “Stupisce, al pari di un arresto la notte di Capodanno, che non sia stato considerato neppure il parere del procuratore generale che salvava il primo periodo di affidamento“. ha dichiarato.
Inoltre, ha sottolineato come la gravità delle trasgressioni di Gianni Alemanno potesse essere gestita con una misura meno severa. “Si potevano sanzionare le sue trasgressioni con la detenzione domiciliare senza sbatterlo al carcere, soprattutto in un momento di disperato sovraffollamento che dovrebbe evitare ogni carcerazione non assolutamente necessaria“, spiega.
Dal canto suo, l’ex sindaco ha ammesso le proprie responsabilità, giustificando le sue azioni con una motivazione che ha fatto discutere: “L’ho fatto per amore della politica“.