Pupo racconta il suo passato con il gioco d’azzardo, rivelando come una firma abbia causato il pignoramento della casa di Gianni Morandi.
Mentre continua la polemica tra Roberto Vannacci e la Lega, Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, sceglie di raccontarsi senza filtri in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera e riportata da Libero Quotidiano. Alla vigilia del suo settantesimo compleanno, il cantante ripercorre gli eccessi del passato, segnati da un rapporto autodistruttivo con il denaro e il gioco d’azzardo. Un cammino che ha lasciato cicatrici profonde, anche nei legami più stretti, come quello con Gianni Morandi.
Pupo si confessa sul gioco d’azzardo e i soldi bruciati
All’epoca aveva solo 23 anni e già era miliardario, grazie anche al successo ottenuto a Sanremo. Ma Pupo ammette con sincerità che non seppe gestire quella fortuna. “Credevo di morire a 50 e mi sono spu***to tutto“, racconta, spiegando che pensava: “I figli si arrangeranno. Invece sono ancora qua“.
Il gioco d’azzardo fu una delle sue grandi ossessioni. Tra gli episodi più drammatici, uno in particolare si svolse al Casinò di Saint Vincent: “Persi giocando a Chemin de Fer 130 milioni di lire in una sola volta“. Le cifre perse erano enormi, e le conseguenze devastanti, non solo per lui.
Il debito che coinvolse Gianni Morandi
A pagare un prezzo altissimo, aggiunge Libero Quotidiano, per gli errori di Pupo fu anche Gianni Morandi. Il cantautore toscano racconta infatti che Morandi, suo amico fraterno, firmò per lui in banca, finendo per vedersi pignorare la casa di Monghidoro. “Mise la firma per me in banca e gli pignorarono la casa a Monghidoro. Ci sono stati momenti di grande tensione tra noi, però è un fratello“. Ma non fu l’unico momento di pericolo. Il cantante di “Su di noi” ammette di essere finito nelle mani degli strozzini: “Mi hanno minacciato più volte“, confessa.
