Gino Cecchettin e Giuseppe Valditara si incontrano dopo le polemiche: firmato un protocollo per parlare di violenza sulle donne nelle scuole.
La recente stretta di mano tra Gino Cecchettin, padre di Giulia, e il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara segna un passo importante nella lotta contro la violenza di genere.
L’incontro, svoltosi a Roma, ha avuto come obiettivo principale la definizione di un “protocollo” d’intesa per portare la cultura del rispetto e del dialogo tra i banchi di scuola.
L’incontro tra Gino Cecchettin e Valditara: cosa si sono detti
Gino Cecchettin, promotore della Fondazione intitolata a sua figlia, ha espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro. “Ringrazio il ministro per questo incontro e per la lettera che l’anno scorso scrissi nell’orazione funebre per Giulia che lui ha diffuso nelle scuole. Era stato un buon punto di partenza e oggi lo riaffermiamo con questa riunione“.
L’accordo, come riportato da Il Resto del Carlino, prevede la collaborazione tra la Fondazione Giulia e il Ministero dell’Istruzione per organizzare interventi formativi nelle scuole.
I temi centrali saranno il rispetto reciproco, la prevenzione della violenza e il valore del consenso. Il padre di Giulia Cecchettin ha sottolineato l’urgenza di lavorare sui giovani.
Il ministro Valditara ha ribadito l’importanza di coinvolgere non solo le istituzioni scolastiche, ma anche le famiglie.
“Riteniamo che sia importante affermare la cultura del rispetto e il valore del no, e qui le famiglie devono darci una mano, occorre un grande cambiamento culturale”. Questo perché “giovani non abituati al no rischiano di essere giovani che poi non sanno rispettare l’altro“, afferma.
La condanna contro Filippo Turetta
L’incontro tra Gino Cecchettin e Valditara arriva il giorno dopo la sentenza di ergastolo per Filippo Turetta, l’assassino di Giulia.
Sebbene l’imputato abbia ricevuto una condanna severa, alcune decisioni del tribunale, come l’esclusione delle aggravanti di stalking e crudeltà, hanno suscitato polemiche.
Nonostante il dolore personale, il padre della vittima guarda avanti, convinto che l’omicidio di sua figlia debba trasformarsi in un’occasione per sensibilizzare il Paese.