Gino Cecchettin, padre di Giulia, invita a mostrare comprensione e sostegno verso la famiglia Turetta, colpita dalla tragedia dell’omicidio della figlia.
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Gino Cecchettin, padre di Giulia ha espresso un messaggio di profonda umanità e compassione nei confronti della famiglia di Filippo Turetta.
Le sue parole arrivano in seguito alla pubblicazione dei dialoghi intercorsi tra Nicola Turetta, padre di Filippo, e il figlio durante una visita in carcere.
La reazione di Gino Cecchettin alle parole del padre di Turetta
Gino Cecchettin, come riportato da Il Tempo, ha voluto sottolineare l’inutilità di far emergere tali dichiarazioni a distanza di tempo dall’evento.
“Farle uscire a distanza di 9 mesi non ha avuto alcun senso, a mio avviso. Quando sono state pronunciate, mia figlia era appena stata uccisa e Filippo era da poco in carcere“, spiega.
La sua riflessione va oltre il caso specifico, allargandosi a un discorso più ampio sulla reazione della società nei confronti di chi si trova in situazioni di estrema difficoltà.
“Accanirsi contro un papà che sta vivendo un momento di grande difficoltà è sbagliato. Noi tutti dovremmo pensare a questa famiglia, a come aiutarla. Noi come singoli e come società dovremmo porci questo tema“, afferma.
La solidarietà verso la famiglia di Filippo Turetta
Gino Cecchettin ha poi evidenziato l’importanza del sostegno reciproco, specialmente in momenti di crisi, sottolineando come il dovere della società sia quello di costruire valore e supportare chi si trova in difficoltà.
“Hanno un altro figlio questi genitori e devono poter andare avanti al meglio“, ha aggiunto, richiamando l’attenzione sul fatto che, dietro il dramma che ha colpito la sua famiglia, ce n’è un altro che merita comprensione e aiuto.
La sua apertura umana si manifesta anche nella comunicazione che mantiene con il padre di Filippo, nonostante tutto: “Con il padre di Filippo ci sentiamo o ci scriviamo durante le feste. A Natale, a Pasqua, momenti così“.
