La premier Giorgia Meloni affronta l’interrogatorio sul caso Mes, ribadendo la sua posizione e criticando l’ex premier Conte.
Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, si è presentata al Giurì d’onore per l’audizione sul caso Mes, portando avanti la sua difesa senza l’ausilio di documenti. Questo gesto è stato interpretato come una dimostrazione di sicurezza nella veridicità delle proprie affermazioni. Meloni, infatti, ha replicato fedelmente quanto dichiarato precedentemente in Parlamento, sottolineando le discrepanze nelle azioni dell’ex premier Giuseppe Conte. Giorgia Meloni affermò al Giurì d’Onore: “Non mentii, Conte imbarazzò l’Italia“.
Interrogatorio sul caso Mes: Meloni vs Conte
Durante l’interrogatorio, Meloni ha ripercorso gli eventi relativi alla gestione del Mes, sottolineando come non ci fosse una maggioranza parlamentare che appoggiasse la firma della riforma. Ha inoltre evidenziato che la risoluzione richiamata da Conte era vaga e non indicativa di un chiaro mandato parlamentare. L’accento è stato posto sulla decisione di Conte di procedere con la firma durante un periodo di instabilità governativa, senza un sostegno parlamentare definito.
Meloni: “La mia ricostruzione è lineare e precisa”, secondo quanto riportato da fonti parlamentari, Meloni ha difeso con fermezza la propria posizione. Sostenendo di non aver mentito e accusando Conte di aver creato imbarazzo per l’Italia. La sua argomentazione si è basata su una cronologia precisa degli eventi, con particolare riferimento alla firma della riforma del Mes da parte dell’Italia e alle date chiave della crisi di governo.
Il verdetto del Giurì d’Onore
Il compito del Giurì d’Onore, come affermato da Giorgio Mulè, presidente dell’organismo, non è quello di emettere una sentenza, ma piuttosto di valutare la fondatezza delle affermazioni di Meloni in contrapposizione a quelle di Conte. Il rapporto finale del Giurì, previsto per il 9 febbraio, sarà presentato in Aula senza essere soggetto a votazione o discussione, ma semplicemente per essere preso atto.
L’esito dell’audizione di Meloni al Giurì d’Onore è atteso con interesse per le implicazioni politiche e istituzionali che potrebbe avere. La posizione di Meloni, sostenuta con forza e sicurezza, pone in rilievo le sfide e le complessità legate alla gestione del Mes e al contesto politico in cui si è svolta. La decisione del Giurì potrebbe avere ripercussioni significative sulla percezione pubblica della questione e sulle dinamiche politiche future.