Le Iene Show riaprono il caso del massacro di Ponticelli con l’intervista esclusiva al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Su Italia 1, in prima serata, il programma “Le Iene” dedicherà un’intera intervista al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni riguardante il caso di cronaca nera noto come “massacro di Ponticelli”, accaduto il 2 luglio 1983. La trasmissione “Le Iene presentano: Inside” ha già affrontato il caso domenica 12 marzo 2023, con un’intera puntata dedicata all’inchiesta condotta da Giulio Golia e Francesca Di Stefano, dal titolo “Mostri o Innocenti?”, in cui sono state analizzate le varie fasi della vicenda.
Le prime dichiarazioni di Giorgia Meloni
Giulio Golia ha consegnato una chiavetta Usb a Giorgia Meloni con il video della puntata speciale: “Grazie, me lo studio e vedo cosa si può fare.”, ha risposto la Premier.
“Mi ha ufficialmente convinto ad occuparmene” – Ha dichiarato la Premier Meloni alle telecamere de Le Iene – “Fermo restando che le sentenze si rispettano e che abbiamo rispetto per la Magistratura. Mi ha colpito il caso, mi hanno colpito loro e mi colpisce il fatto che, semmai fosse così, c’è un altro colpevole. In uno Stato giusto se hai degli elementi oggettivi affronti eventuali errori. È possibile che magari esca fuori qualcosa che prima non c’era.”
Il caso e la possibile svolta
Barbara Sellini e Nunzia Munizzi, due bambine di 7 e 10 anni, quaranta anni fa, furono violentate, torturate, uccise, e infine date alle fiamme. Il caso di omicidio sconvolse l’Italia e, dopo mesi di indagini e tre anni di processi, condannò all’ergastolo Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca e Luigi Schiavo. I tre, appena maggiorenni all’epoca dei fatti, sostennero fin da subito di essere innocenti.
Oggi, dopo aver scontato la pena, continuano a dichiararsi vittime di quello che potrebbe essere un errore giudiziario. Il caso ha infatti attirato l’attenzione della Commissione Parlamentare Antimafia che, di recente, si è esposta fino a valutare una possibile revisione del processo di condanna. Secondo l’analisi della Commissione, infatti, sulla vicenda potrebbe essere calata l’ombra della criminalità organizzata.