Giorgia Meloni, ansia “da Santanchè”: la data cruciale per il governo

Giorgia Meloni, ansia “da Santanchè”: la data cruciale per il governo

Si avvicina il momento cruciale per il governo di Giorgia Meloni con la Procura di Milano che deciderà il destino di Daniela Santanchè.

“Segnatevi in agenda questa data: 11 ottobre 2024”. Con queste parole Dagospia fa il punto su quello che sarà il giorno cruciale per il governo di Giorgia Meloni e soprattutto per quello che sarà il futuro della Ministra del Turismo, Daniela Santanché, sulla quale la Procura di Milano è chiamata a decidere sul rinvio a giudizio a proposito della presunta truffa aggrava ai danni dell’Inps sulla gestione della cassa integrazione nel periodo Covid per quanto concerne il caso Visibilia.

Daniela Santanchè

Il giorno cruciale per il governo Meloni

Secondo quanto si apprende da Dagospia, il prossimo 11 ottobre 2024 sarà un giorno cruciale per il governo Meloni in quanto la Procura di Milano deciderà sul rinvio a giudizio di Daniela Santanché per la presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps sulla gestione della cassa integrazione nel periodo Covid per 126mila euro. Dalle informazioni riportate sempre da Dagospia, la Procura ha accusato la senatrice di FdI anche di falso in bilancio insieme ad altre 16 persone e tre società, nella seconda tranche del “pacchetto Visibilia”.

Tali vicende legate alla Ministra del Turismo potrebbero essere decisive per il governo Meloni e le scelte della Premier. In questo senso, la Santanchè ha sempre detto che avrebbe rassegnato le dimissioni nel caso peggiore. Dal canto suo la Presidente del Consiglio spera che queste non si sovrappongano a quelle del Ministro Fitto destinato a Bruxelles cosa che potrebbe portare ad un rimpasto di governo che, per ora, si vorrebbe evitare.

La situazione della Santanchè

Tornando al caso legato alla Santanchè, oltre alla Ministra del Turismo, la richiesta di rinvio a giudizio riguarda il compagno Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, oltre alle due stesse società. In questo senso, gli accusati sarebbero stati consapevoli di aver richiesto e ottenuto “indebitamente”, per un totale di 13 dipendenti, la cassa integrazione in deroga “a sostegno delle imprese colpite dagli effetti” della pandemia Covid.

Come ricordato da Dagospia, la Santanchè è “accusata anche di falso in bilancio, assieme ad altre 16 persone e tre società, nella seconda tranche del ‘pacchetto Visibilia’ anche questa già chiusa e per la quale nelle prossime settimane ci sarà la richiesta di processo”.