La premier Meloni sarebbe rimasta colpita da Giulia Salemi, l’influencer italo-persiana e la vorrebbe per la campagna contro la violenza sulle donne.
Secondo un’indiscrezione del settimanale Oggi, Giorgia Meloni starebbe pensando di contattare l’influencer Giulia Salemi per realizzare una campagna contro la violenza sulle donne perché sarebbe rimasta colpita dalla giovane donna dopo il suo intervento alla Camera. La modella e presentatrice sarebbe nei piani della presidente del Consiglio e circolano voci che la vedrebbe a capo di un progetto che ha in mente Meloni.
Ad attirare l’attenzione della premier è stato l’intervento di Giulia Salemi alla Camera in occasione della giornata contro la violenza sulle donne in cui l’influencer ha dimostrato il suo costante impegno su questa materia. “La violenza contro le donne è probabilmente la più vergognosa violazione dei diritti umani” aveva dichiarato. Salemi ha raccontato come ha sfruttato la sua immagine pubblica per sensibilizzare l’opinione pubblica e porre l’attenzione su questo tema e lo ha fatto anche sostenendo apertamente le donne iraniane.
Giorgia Meloni ha in mente un progetto di sensibilizzazione contro la violenza di genere
Dopo questo invito alla Camera e il suo intervento, Giorgia Meloni avrebbe in mente una collaborazione più ampia e incisiva con l’influencer Giulia Salemi. “La premier progetta di utilizzarla a stretti giro come testimonial di una più amica campagna di sensibilizzazione per combattere le discriminazioni di genere” rivela il settimanale Oggi.
L’influencer aveva accolto con entusiasmo l’invito da parte della premier a fare un intervento a Montecitorio. Quello della violenza sulle donne è un tema che le sta molto a cuore e per questo cerca di raggiungere più persone possibile attraverso i social che le hanno permesso di arrivare fino alla Camera. Poi aveva commentato cosa era accaduto dopo il suo discorso. “Ho ricevuto messaggi di donne che hanno trovato il coraggio di denunciare, ma hanno bisogno di tutela e protezione. Molte persone hanno paura perché si rischia di morire prima che vengano presi provvedimenti seri. Servono leggi più severe”.
