La Russia ha ordinato l’arresto di due giornalisti Rai accusati di essere entrati illegalmente nella regione di Kursk.
La vicenda era venuta a galla già nel mese di agosto ma adesso la situazione di due giornalisti Rai sembra essersi fatta più pesante. Dopo il rischio procedimento penale, ecco che un tribunale russo ha ordinato l’arresto e l’estradizione di due lavoratori della tv di Stato, Simone Traini e Stefania Battistini, attualmente fuori dal Paese sovietico.
Giornalisti Rai: ordine d’arresto in Russia
Come sottolineato da diversi organi di stampa, nelle ultime settimane, la Russia ha intensificato le indagini contro una dozzina di giornalisti stranieri accusati di essere entrati nel Paese durante l’avanzata dell’esercito ucraino nella regione di Kursk in agosto. In questo senso, sono stati coinvolti nell’indagine anche due giornalisti Rai. Si tratta di Simone Traini e Stefania Battistini che attualmente si troverebbero fuori dal Paese sovietico.
I due sono accusati di aver attraversato illegalmente il confine dall’Ucraina mentre facevano reportage nella regione di Kursk, una parte della quale è occupata dalle forze ucraine. Secondo quanto si apprende, i due italiani sono stati inseriti “nella lista dei ricercati della Russia” e saranno tenuti in custodia cautelare prima di un eventuale processo in caso di estradizione. I due rischiano fino a cinque anni di carcere, stando al codice penale russo.
La rabbia dell’Usigrai
L’Usigrai, l’organizzazione sindacale rivolta ai giornalisti della Rai, servizio pubblico radiotelevisivo italiano, in una nota, ha espresso la propria durissima posizione in merito alla vicenda: “La richiesta russa di estradizione e l’ordine di arresto per Stefania Battistini e Simone Traini sono una provocazione inaccettabile”.
In questo senso è stata chiesa “una presa di posizione unanime del Governo contro questa ennesima intimidazione nei confronti dei giornalisti italiani”. E ancora: “Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per i contorni che sta assumendo questa vicenda”, si legge nella nota del sindacato. “Rinnoviamo piena solidarietà ai colleghi del Tg1 e ci auguriamo che l’ambasciatore della Federazione Russa in Italia venga convocato con urgenza per chiarire la posizione del nostro Paese a tutela del lavoro giornalistico e della libertà di informazione”.