Matrimoni in Italia: cosa rivela l’ultima giornata mondiale sulle nozze

Matrimoni in Italia: cosa rivela l’ultima giornata mondiale sulle nozze

Giornata mondiale del matrimonio: l’oscillazione degli sposalizi in Italia tra dati ISTAT e nuove tendenze.

Nella giornata mondiale del matrimonio emerge come si sta vivendo una fase di notevole incertezza in Italia, oscillando tra una timida ripresa e un marcato declino. L’ultimo report dell’ISTAT, pubblicato a dicembre 2023, getta luce su questa dinamica. L’ISTAT evidenza come, nonostante una leggera ripresa nel 2022, il trend degli sposalizi abbia subito una nuova flessione nel 2023.

matrimonio tramonto

Giornata del matrimoni in Italia: un andamento altalenante

Nel 2022, l’Italia ha registrato 189.140 matrimoni, segnando un incremento del 4,8% rispetto al 2021 e del 2,7% rispetto al 2019, l’anno pre-pandemico. Questo aumento sembrava indicare una ripresa, ma i dati dei primi otto mesi del 2023 hanno rivelato una nuova contrazione del 6,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Secondo l’ISTAT, questo andamento altalenante riflette l’influenza di fattori congiunturali, economici e sociali, che hanno caratterizzato il panorama degli sposalizi negli ultimi decenni in Italia. Un’area che ha visto un notevole sviluppo è quella delle unioni civili, cresciute del 31% nel 2022, con un ulteriore incremento nei primi otto mesi del 2023.

Trend e cambiamenti culturali

Al contrario, le separazioni hanno registrato un calo dell’8,2% nel 2022, mentre i divorzi sono rimasti sostanzialmente stabili. Questi dati suggeriscono un mutamento nelle preferenze e nelle dinamiche relazionali degli italiani, orientandosi sempre più verso forme di unione meno tradizionali.

La scelta del matrimonio in Italia sta subendo profondi cambiamenti, influenzata da fattori quali l’evoluzione dei modelli culturali, l’allungamento dei tempi formativi e l’instabilità lavorativa. Questi elementi contribuiscono a posticipare l’età in cui gli italiani decidono di sposarsi, con una quota significativa di giovani che rimane nella famiglia di origine fino ai 35 anni. Di conseguenza, la tendenza al matrimonio mostra un chiaro ridimensionamento, un fenomeno che l’ISTAT rileva da oltre quarant’anni, influenzato anche dal calo demografico.