Giornata mondiale della cannabis: gli usi permessi in Italia

Giornata mondiale della cannabis: gli usi permessi in Italia

Il 20 aprile è la Giornata mondiale della cannabis, una festività nata negli anni ’70. Quali sono gli usi terapeutici permessi in Italia.

Oggi 20 aprile è la Giornata mondiale della cannabis, una festività nata negli anni ’70 negli Stati Uniti dove la cannabis e il suo uso ricreativo è legale già da molti anni in molti Stati.

In Italia invece è ancora in corso il dibattito sulla legalizzazione ed è ancora vietato il consumo di cannabis a scopo ricreativo. L’utilizzo di questa pianta però è ammesso per fini terapeutici grazie alle sue proprietà benefiche.

La cannabis a scopo terapeutico in Italia arriva a circa 1600kg per oltre 50mila pazienti, secondo i dati del Ministero della Salute ma non è sempre un prodotto facilmente reperibile stando a quanto emerge da associazioni che ne promuovono l’utilizzo. Ma per quali patologie è possibile fare uso di cannabis?

foglie di cannabis

Per quali malattie può essere utilizzata?

Uno degli ambiti in cui è concessa la cannabis è quello oncologico in caso di dolore cronico ma non solo. Il dolore cronico colpisce anche patologie come lesioni del midollo spinale o sclerosi multipla. La cannabis è indicata anche per il trattamento di nausea e vomito causato dalla chemioterapia, radioterapia e terapia per HIV.

Il Ministero della Salute consiglia l’utilizzo della cannabis anche come stimolante dell’appetito nella cura della cachessia e dell’anoressia o per aiutare i pazienti oncologici e quelli affetti da AIDS a mangiare. Inoltre, questa pianta aiuta ad abbassare la pressione delle arterie in caso di glaucoma e riduce i movimenti involontari del corpo e del viso per chi ha la sindrome di Gilles de la Tourette.

In Italia si possono prescrivere terapie a base di cannabis dal 2006 utilizzando le infiorescenze essiccate e macinate sotto forma di decotto o inalazione. Dal 2013 i neurologi possono anche prescrivere il SativexR un farmaco per ridurre gli spasmi per le persone affette da sclerosi multipla.

Da dove viene la materia prima e quali sono i prodotti

La cannabis destinata ad uso terapeutico in Italia proviene dallo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze coordinato dai ministeri di Salute e Difesa per garantire la sicurezza dei medicinali evitando le speculazioni. Prima del progetto nazionale lanciato nel 2016 la cannabis arrivava dai Paesi Bassi. I prodotti hanno una quantità minima di THC ovvero il principio attivo psicotropo che la rende uno stupefacente.

Cannabis FM2 e Cannabis FM1 sono i due farmaci. Il primo ha una quantità di THC compresa tra il 5 e l’8% e una quantità di CBD che sta tra il 7,5 e il 12%, il secondo viaggia invece tra il 13 e il 20% di THC ma ha meno dell’1% di CBD che ha invece proprietà calmanti e rilassanti. Questi due farmaci possono essere venduti solo su prescrizione medica.