Giornata mondiale dell'acqua, l'Onu lancia l'allarme
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Direttore: Alessandro Plateroti

Giornata mondiale dell’acqua, l’Onu lancia l’allarme

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Nella giornata mondiale dell’acqua l’Onu lancia l’allarme sulla scarsità di questo bene comune e così prezioso.

Come sottolinea il segretario generale dell’Onu, l’acqua è la “linfa vitale dell’umanità” ma è sempre più a rischio a causa dell’eccessivo sviluppo e del consumo “vampiresco” che se ne fa. Questo è l’allarme dell’Onu nella giornata mondiale dell’acqua. Un rapporto delle Nazioni Unite inoltre evidenzia come la carenza di acqua sta peggiorando con l’imminente rischio di una crisi globale. Il mondo, si legge, sta “ciecamente camminando su una strada pericolosa con l’insostenibile uso di acqua, l’inquinamento e il surriscaldamento climatico che stanno drenando la linfa vitale dell’umanità“.

Dallo studio emerge che circa due miliardi di persone non hanno l’accesso ad acqua potabile sicura, mentre 3,6 miliardi non lo hanno a servizi sanitari affidabili. “La scarsità di acqua sta diventando endemica”, si legge nel rapporto nel quale si osserva come l’uso di acqua sia aumentato a livello globale di circa l’1% ogni anno negli ultimi 40 anni e dovrebbe mantenere tassi di crescita simili fino al 2050.

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Il problema delle perdite in Italia

In Italia c’è un serio problema di perdita d’acqua, circa il 42% nei nostri acquedotti viene disperso. più della metà dei comuni italiani (57,3%) perde circa il 35% dei volumi immessi in rete. Perdite ingenti, pari ad almeno il 55%, interessano il 25,5% dei comuni. In meno di un comune su quattro (23,8%) le perdite sono inferiori al 25%. È quanto emerge da un report Istat sui numeri del sistema idrico italiano.

Il distretto del Fiume Po si contraddistingue per il maggior numero di comuni con perdite contenute: il 54,5% ha perdite inferiori al 35%. E ha anche il numero minore di perdite alte: 12,4% ha perdite uguali o superiori al 55%. Mentre le perdite superiori al 45% si registrano in oltre la metà dei comuni dell’Appennino centrale e meridionale. L’Appennino meridionale ha la quota più alta di comuni con perdite di almeno il 55%.

Nei 109 comuni capoluogo di provincia/città metropolitana la situazione infrastrutturale è migliore: 36,2% di perdite totali in distribuzione. In 14 regioni e province autonome su 21 e in cinque distretti idrografici su sette aumentano le perdite idriche totali in distribuzione, soprattutto in Basilicata, Molise e Abruzzo.

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ultimo aggiornamento: 22 Marzo 2023 11:14

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