Giovane muore dopo un’iniezione di Voltaren: medico sotto accusa

Giovane muore dopo un’iniezione di Voltaren: medico sotto accusa

La tragica morte di Marco Spanu a 23 anni in Sardegna dopo un’iniezione di Voltaren: le indagini sono in corso.

In un piccolo paese della provincia di Sassari, una tragedia ha colpito un giovane di soli 23 anni che è deceduto improvvisamente a casa della zia a Chiaramonti, a seguito della somministrazione di un’iniezione di Voltaren.

Nella stessa giornata, il 23 enne si era presentato alla guardia medica per forti dolori al petto e al braccio. La sua morte ha scatenato una serie di interrogativi sulla gestione del suo caso medico.

Muore dopo un’iniezione di Voltaren: la dinamica dei fatti

Nella sera del decesso, come riportato da Today.it, il 23enne aveva chiesto aiuto per un dolore acuto alla schiena, tremori al collo, dolore toracico, forte sudorazione e debolezza agli arti.

Il medico di turno, dopo aver ascoltato i sintomi descritti dal giovane, ha optato per un’iniezione di Voltaren, un farmaco comunemente usato per il trattamento dell’infiammazione e del dolore.

Tuttavia, poco dopo il rientro a casa della zia, Marco è tragicamente deceduto. Sono subito scattate le indagini per comprendere la dinamica dell’accaduto.

L’intervento delle forze dell’ordine

Le autorità hanno immediatamente avviato un’inchiesta per determinare le precise cause della morte e per valutare eventuali responsabilità mediche.

L’autopsia sul giovane Marco Spanu ha rivelato che la causa del decesso è stata una “trombosi dell’arteria discendente anteriore“.

I genitori di Marco hanno espresso forti critiche verso il medico che ha effettuato la visita, accusandolo di non aver adeguatamente valutato i sintomi che indicavano un potenziale problema cardiaco.

Non è stato preso nessun parametro fondamentale e durante la rianimazione mancava l’adrenalina. Si poteva salvare seguendo i protocolli clinici?,” ha commentato l’avvocato della famiglia, così come sottolineato da Today.it.

La città di Chiaramonti e la famiglia di Marco attendono con ansia i risultati delle indagini, sperando che possano portare a miglioramenti nei protocolli di emergenza e prevenire future tragedie.