Giulia Ballestri brutalmente uccisa dal marito, il feroce racconto.
I fatti di questo orribile omicidio risalgono al 16 settembre 2016. Dopo aver fatto colazione insieme nella casa in cui vivevano insieme da separati, in attesa di formalizzare il divorzio, Matteo Cagnoni e Giulia Ballestri si sono recati nella villa disabitata dei nonni di lei, in via Padre Genocchi, per valutare alcuni aspetti.
Una volta arrivati sul posto, l’uomo ha aggredito la donna con alcuni pezzi di legna che erano stati precedentemente tagliati e portati in casa. Come se nulla fosse, poi, Cagnoni si ricompone e va a prendere i figli per portarli a casa del padre a Firenze.
Due giorni dopo il corpo di Giulia è stato ritrovato massacrato nella villa, mentre Cagnoni è fuggito via per crearsi un alibi. Durante il processo infatti ha sempre sostenuto che fosse stato un ladro ad entrare in casa e aggredire quella che era ancora sua moglie.
Giulia Ballestri, moglie e madre di due figli, “una volta attinta al capo da un imprecisato numero di bastonate, tali da proiettare sui dipinti e sulla balaustra le macchie di sangue”, sarebbe stata trascinata dalle scale dal marito, che pensava fosse ormai morta. “Poi in corridoio e poi da lì lungo la rampa in discesa fino allo scantinato dove, dopo essersi alzata in piedi, è stata scagliata due volte contro lo spigolo del muro”, si legge nella sentenza.
Accanto al cadavere della povera Giulia, a poca distanza dallo spigolo dove lui le aveva ripetutamente sbattuto la testa, c’era uno degli incisivi. L’altro, invece, era conficcato nella gola della donna, probabilmente lo aveva perso quando era ancora viva e in grado di deglutire.
È solo uno dei terribili passaggi delle 188 pagine delle sentenza con cui la Corte d’Assise d’Appello di Bologna ha condannato all’ergastolo il feroce dermatologo Matteo Cagnoni.
Il movente del delitto sarebbe stata la scelta di Giulia di rifarsi una vita con il suo nuovo compagno, Stefano Bezzi. Cagnoni infatti aveva fatto seguire la donna da un detective per accertare se avesse violato il veto di non vedere l’amante fino alla separazione ufficiale.
Quando ebbe scoperto che la donna non aveva interrotto la sua relazione, si imbestialì ulteriormente.
Il dermatologo avrebbe anche imposto alla moglie di avere rapporti sessuali contro la sua volontà. Secondo i giudici Cagnoni manifesterebbe una “personalità complessa, autoreferenziale, acritica, che vede il sé al centro dell’universo, con irrilevanza di tutti gli altri”.