Il testimone della lite nel parcheggio tra Giulia Cecchettin e Filippo Turetta chiamò aiuto, ma non arrivò nessuna pattuglia.
Emergono gravi dettagli sulla sera dell’11 novembre, quando Giulia Cecchettin fu aggredita dall’ex fidanzato in un parcheggio di Vigonovo, come confermano i filmati della zona. A lanciare l’allarme fu un vicino di casa della vittima, ma nessuna pattuglia intervenne sul posto.
La chiamata al 112: ma la polizia non intervenne
Forse per superficialità, quella sera nessuna pattuglia arrivò nel parcheggio dove Giulia Cecchettin e Filippo Turetta litigavano animatamente. Forse, la vicenda sarebbe potuta evolversi diversamente se così non fosse stato, ma oggi la studentessa universitaria non è più tra noi.
A confermarlo è un vicino dei Cecchettin, che la sera dell’11 novembre aveva deciso di chiamare il 112 preoccupato dalle urla che provenivano dai due ragazzi. Filippo l’aveva aggredita, prima di strattonarla in auto.
Il testimone aveva dichiarato quanto stava accadendo, ma nell’ordinanza del Gip non c’è traccia d’intervento di pattuglie quella sera. L’uomo segnalò la vicenda alle 23.18: “Ho sentito urlare nel parcheggio di fronte a casa mia e ho capito che c’era un litigio”, racconta a Chi l’ha visto.
Il vicino di casa ha sentito urlare “mi fai male”, e poi ha visto un uomo calciare una figura terra ma non riuscì a prendere la targa dell’auto. La telefonata del testimone adesso sarà acquisita dalla procura.
L’audio di Giulia Cecchettin alle amiche
Nelle ultime ore è emerso anche un audio inedito che Giulia Cecchettin inviò alle sue amiche, confidando i problemi con Filippo Turetta dopo essersi lasciati. I suoi comportamenti strani la preoccupavano, non era una situazione normale.
Nell’audio, Giulia confessa alle amiche: “Mi sento in una situazione in cui vorrei che sparisse, non vorrei più avere contatti con lui”, ma “allo stesso tempo mi viene a dire cose come che è super depresso, che ha smesso di mangiare, che passa le giornate a guardare il soffitto, che pensa solo ad ammazzarsi e che vorrebbe morire”, dichiarava la 22enne.
“Non me le viene a dire per forza come ricatto secondo me, però suonano molto come ricatto. Allo stesso tempo mi viene a dire che l’unica luce che vede nelle sue giornate sono le uscite con me o i momenti in cui io gli scrivo”, dice spaventata Cecchettin.