I messaggi inediti di Filippo Turetta svelano un’ossessione crescente nei confronti di Giulia Cecchettin. Ecco il video.
Il caso di Giulia Cecchettin continua a far emergere dettagli sconcertanti, con nuovi sviluppi resi noti da “Quarto Grado”, durante l’ultima puntata del programma, sono stati presentati alcuni messaggi inediti di Filippo Turetta, tratti dalle analisi delle sue 225.720 interazioni telefoniche registrate. Questi messaggi rivelano il crescente disagio emotivo e la progressiva ossessione del giovane nei confronti della vittima.
Manipolazione emotiva e rabbia crescente
Tra i messaggi risalenti ai giorni precedenti il delitto, spicca uno inviato il 6 novembre 2023, in cui Turetta si lamenta del comportamento di Giulia, assumendo il ruolo della vittima: “Ti prego, sto malissimo, per favore. La cosa migliore è essere sereni io e te, e farci stare bene a vicenda. È terribile che non mi aiuti a vivere, per favore”. Questo messaggio, secondo gli esperti, evidenzia il suo stato di dipendenza emotiva e il tentativo di esercitare pressione su Giulia.
La dinamica manipolativa si intensifica nel corso della stessa giornata, quando il mancato augurio della buonanotte da parte di Giulia scatena una reazione rabbiosa da parte di Turetta. Nel messaggio si legge: “Tu parti dalla buonanotte, ma mi stai proprio cancellando. Mi stai uccidendo così, togliendo tutto l’aiuto che mi davi, tutto il sostegno di cui ho bisogno”.
Questo tipo di linguaggio riflette un chiaro tentativo di colpevolizzare Giulia per il proprio malessere e di esercitare un controllo emotivo su di lei. L’uso di espressioni come “mi stai uccidendo” e “è terribile che non mi aiuti a vivere” sottolinea un approccio manipolativo, mirato a generare un senso di colpa nella giovane.
Un caso che continua a scuotere l’Italia
Le rivelazioni sui messaggi inediti di Turetta mettono in luce un comportamento ossessivo e pericoloso, che si è progressivamente acuito fino a sfociare in tragedia. Le testimonianze presentate da “Quarto Grado” aggiungono dettagli inquietanti alla ricostruzione della vicenda, alimentando il dibattito pubblico sulla necessità di riconoscere e affrontare relazioni tossiche.
Questo caso rappresenta un tragico promemoria dell’urgenza di sensibilizzare la società sui segnali della violenza psicologica e della manipolazione emotiva, affinché episodi come quello di Giulia Cecchettin possano essere prevenuti in futuro.
Dal servizio di QuartoGrado è possibile visualizzare il video completo cliccando qui.