Femminicidio di Giulia Tramontano, la difesa di Alessandro Impagnatiello punta all’appello: l’attacco alla sentenza.
La difesa di Alessandro Impagnatiello, condannato all’ergastolo in primo grado per l’omicidio della compagna incinta Giulia Tramontano, è pronta a presentare ricorso in appello. Le legali dell’ex barman, come riportato da La Stampa e Fanpage, sostengono che il suo comportamento successivo al delitto sia incompatibile con l’immagine di “di scacchista, pianificatore e stratega” descritta dall’accusa.

Femminicidio di Giulia Tramontano: le motivazioni della condanna
Nelle motivazioni della sentenza, depositate lo scorso febbraio, i giudici hanno stabilito che Alessandro Impagnatiello ha premeditato l’omicidio per “quasi 6 mesi“. Arrivando a somministrare di nascosto topicida e bevande avvelenate alla compagna.
Il delitto è stato commesso dopo l’incontro tra Giulia Tramontano e la donna con cui l’ex barman intratteneva una relazione parallela. La vittima è stata colpita con 37 coltellate, undici delle quali mentre era ancora viva. Secondo la Corte, la vittima ha “senz’altro realizzato, sebbene per una manciata di secondi, che insieme con lei moriva anche il nascituro che portava in grembo“, un elemento che ha aggravato ulteriormente la sua sofferenza.
La strategia della difesa di Alessandro Impagnatiello
Le avvocatesse, che difendono Alessandro Impagnatiello, hanno anticipato che il ricorso in appello sarà depositato entro le prossime settimane. Durante l’arringa finale del processo di primo grado, le legali avevano già sottolineato la “condotta grossolana” dell’imputato dopo l’omicidio, avvenuto il 27 maggio 2023 a Senago.
Secondo la loro linea difensiva, tale comportamento “mal si concilia con quella immagine di scacchista, pianificatore e stratega” descritta dall’accusa. Le avvocate sostengono che, proprio per questo, dovrebbero essere escluse le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, entrambe invece riconosciute dalla Corte d’Assise di Milano.
Oltre all’ergastolo per omicidio, Impagnatiello è stato condannato anche per procurato aborto e occultamento di cadavere. La sua difesa lavorano per cambiare l’esito del verdetto.