Giulia Tramontano, il dolore del padre: “Mia figlia morta per amore”

Giulia Tramontano, il dolore del padre: “Mia figlia morta per amore”

Il signor Franco allo scoperto parla della morte di sua figlia, Giulia Tramontano, ammazzata da Alessandro Impagnatiello mentre era incinta.

Il terribile caso dell’omicidio di Giulia Tramontano, la ragazza incinta di sette mesi, ammazzata dal fidanzato Alessandro Impagnatiello, torna a far parlare. In realtà, questa volta, è il padre della vittima, il signor Franco, a mandare un messaggio straziante riguardo la morte di sua figlia. L’uomo, che raramente si era esposto con dichiarazioni, ha preso parte ad un evento pubblico avvenuto nel commissariato di Castrovillari, in provincia di Cosenza, dove è stata intitolata alla ragazza e al suo bimbo, Thiago, una stanza d’ascolto per le vittime vulnerabili.

Giulia Tramontano, le parole strazianti del padre

Sempre molto riservato e non solito a rilasciare dichiarazioni, il padre di Giulia Tramontano ha trovato la forza di prendere parola durante un evento pubblico avvenuto nel commissariato di Castrovillari, in provincia di Cosenza, dove è stata intitolata alla ragazza e al suo bimbo, Thiago, una stanza d’ascolto per le vittime vulnerabili, esattamente come lo erano loro.

L’uomo, il signor Franco, ha detto: “Giulia è morta perché voleva un bambino. Voleva crearsi una famiglia. Ha creduto nell’amore”, il pensiero sofferto del genitore. “Questo è quello che noi vogliamo dire di Giulia, non aggiungiamo altro”, ha concluso brevemente ma con forte patos.

Parla il vescovo di Cassano allo Ionio

Molto importanti anche altri interventi durante la cerimonia dell’evento. A dare manforte dal padre di Giulia, anche il vescovo di Cassano allo Ionio, monsignor Francesco Savino, che ha lanciato un appello: “Diciamo basta ai femminicidi. Dico a tutti gli uomini, per favore. Dobbiamo educarci tutti quanti al senso della non appartenenza. La donna non ci appartiene, appartiene a se stessa, alla vita. Appartiene a chi si è fatta strumento di vita per loro. Liberiamoci dalla cultura del possesso”, le parole riprese da Open.

“L’amore non è possesso, l’amore è dialogo, è rispetto, costruzione. L’amore è guardare verso la stessa direzione. Sono contento di questa inaugurazione perché è importante la memoria, non soltanto perché dobbiamo ricordare le vittime, ma dobbiamo anche ricordare perché non ci siano più vittime».

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