Giuseppe Conte riporta l’Italia ai tempi del bipolarismo e diventa leader di una coalizione destinata ad arginare e contrastare Matteo Salvini.
Giuseppe Conte è il premier forte in grado (e incaricato) di contrastare Salvini. Dopo aver rassegnato le dimissioni sfruttando l’assist della Lega, che aveva presentato una mozione di sfiducia contro di lui, il premier torna premier di un nuovo governo, un esecutivo Pd-Movimento 5 Stelle. Inconcepibile solo fino a poche settimane fa. Eppure…
L’assist di Conte al Partito democratico
Eppure sin dal suo discorso di congedo al Senato il presidente del Consiglio dimissionario aveva aperto a una nuova coalizione, Aveva messo sul piatto il suo programma politico nella speranza che venisse raccolto da qualcuno. Di Maio era già lì, cercava solo un nuovo compagno di ventura. Forse sperava nella Lega, invece ha trovato Nicola Zingaretti e un Pd incredibilmente compatto. Per Mattarella va bene così, si può partire.
Il primo passo di Giuseppe Conte è stato quello di costruire in pratica dal nulla un rapporto con Nicola Zingaretti e la sensazione è che i due si siano trovati, si siano piaciuti. Il premier è un moderatore, uno che nei quattordici mesi alla guida del governo gialloverde ha dimostrato di saper usare la diplomazia riuscendo a tenere il timone a dritta anche quando la campagna elettorale per le Europee ha diviso i suoi vicepremier.
Giuseppe Conte è il leader forte in grado di contrastare Matteo Salvini
Giuseppe Conte, imparata la lezione dal crollo del suo primo governo, è diventato decisamente più politico e ora cerca una grande coalizione che lavori per gli stessi obiettivi e che non si limiti a collaborare per portare a casa i risultati individuali prefissati.
Conte può (e vuole) essere il simbolo del nuovo bipolarismo, quello di cui parlava Nicola Zingaretti quando iniziava la sua avventura come Segretario del Pd. Il presidente del Consiglio incaricato è consapevole del fatto che il suo nemico numero uno sarà Matteo Salvini, probabile leader dell’opposizione.
Il premier dimissionario e incaricato ha incassato il sostegno dell’Europa e di Donald Trump proprio nel momento cruciale della trattativa tra il Movimento 5 Stelle e il Pd per la formazione di un nuovo governo. Quel governo destinato a confinare Matteo Salvini all’opposizione.