Giuseppe Conte vuole presentare al Presidente della Repubblica il nuovo governo Pd-M5S già nella giornata di lunedì, quando vuole sciogliere la riserva con un programma concordato e una lista di ministri in mano.
Nonostante le difficoltà incontrate nel primo giro di consultazioni con le forze politiche, il premier incaricato Giuseppe Conte vuole stringere i tempi e vorrebbe andare al Quirinale già lunedì per sciogliere la riserva.
Conte supera lo scoglio Di Maio, si continua a lavorare sul programma
Giuseppe Conte non avrebbe apprezzato l’intervento di Luigi Di Maio ai microfoni della sala stampa allestita a pochi metri dall’ufficio nel quale il premier incaricato ha incontrato tutte le forze politiche. Le parole del leader pentastellato hanno bruscamente frenato la trattativa facendo perdere tempo prezioso al nascituro governo.
Giuseppe Conte vuole sciogliere la riserva nella giornata di lunedì, quando potrebbe presentare a Mattarella il programma e i ministri del nuovo governo
Il Presidente del Consiglio incaricato è forse il più fiducioso di tutti sulla formazione del nuovo governo. Anche perché ora la palla passa a lui. Dovrà fare la sintesi di tutti gli spunti raccolti in due giorni di incontri per dare vita al programma del nuovo governo. E difficilmente arriverà a scontentare il Movimento 5 Stelle.
L’Avvocato diventato leader e uomo politico vuole stringere i tempi e lavorare a spron battuto nelle prossime quarantotto ore durante le quali vorrebbe mettere a punto il programma di governo condiviso e stilare la lista dei ministri. Le spine e le insidie sono tante ma non è detto che Conte non riesca a portare a termine la sua missione.
Le montagne russe giallorosse: Pd e MoVimento si prendono e si lasciano rallentando i lavori del Premier incaricato
Realisticamente parlando, se Pd e Movimento 5 Stelle dovessero continuare per questa via, altalenante e discontinua, difficilmente Conte potrà rispettare i suoi programmi. Ma mai dire mai. Anche nel fine settimana i pontieri del Pd e del MoVimento saranno al lavoro per mettere a punto il programma, provando a lasciarsi alle spalle i giochi di potere dei leader delle rispettive forze politiche.
