Giuseppe Crea arrestato dopo cinque mesi di latitanza. Il boss della ‘Ndrangheta era stato condannato a 8 anni.
REGGIO CALABRIA – Giuseppe Crea arrestato dopo cinque mesi di latitanza. Il blitz della polizia è scattato nelle prime ore di domenica 30 maggio, con le forze dell’ordine che sono riusciti a mettere le manette al boss della ‘Ndrangheta. L’uomo è stato immediatamente trasportato in carcere dove sconterà una condanna a 8 anni per violenza privata, rapina lesioni personali, furto, incendio e danneggiamento.
La sentenza, come riportato da La Repubblica, era stata emessa lo scorso 8 gennaio dalla Corte d’Appello di Firenze dopo un incendio.
La latitanza
Una condanna della Corte d’Appello di Firenze che ha portato gli agenti a presentarsi a casa sua per portarlo in carcere. Il boss, però, era riuscito a far perdere le proprie tracce poco prima dell’arrivo delle forze dell’ordine e sono iniziate subito le ricerche per ritrovarlo.
Indagini e approfondimenti che sono durati più di cinque mesi. Alla fine il boss è stato trovato e portato in carcere nella giornata di domenica 30 aprile. Una condanna a 8 anni di carcere per Crea per aver provocato un incendio. Le accuse contestate all’ormai ex latitante sono quelle di violenza privata, rapina, lesioni personali, furto, incendio, danneggiamento, rapina, lesioni personali, furto, incendio, danneggiamento. Tutte aggravati dalle modalità mafiose.
Il precedente
Non è la prima volta che il boss cerca di far perdere le proprie tracce subito dopo una condanna. In quel caso il boss era riuscito a fuggire poco prima di una sentenza di 26 anni di carcere per l’omicidio di un uomo al culmine di una lite. In questo caso la sua fuga è durata tre anni dopo la morte dell’uomo a Montecatini Terme, dove era riuscito a rifugiarsi presso un suo conterraneo.
Questa volta la ricerca è durata meno tempo e nelle prossime ore il boss sarà ascoltato dagli inquirenti per avere maggiori informazioni sull’incendio.