Giuseppe Santalucia il nuovo presidente dell’Anm

Giuseppe Santalucia il nuovo presidente dell’Anm

Giuseppe Santalucia il nuovo presidente dell’Anm: “Sento fortemente il perso della responsabilità”.

ROMA – Giuseppe Santalucia è il nuovo presidente dell’Anm. L’elezione è avvenuta nella serata del 5 dicembre dopo 50 giorni di trattative e di tentati accordi.

L’associazione nazionale dei magistrati esce, dunque, dal tunnel, con il siciliano chiamato a rilanciare le toghe.

Chi è Giuseppe Santalucia

Nato a Messina, Giuseppe Santalucia è una toga della sinistra di Area. Per molti anni è stato dirigente dell’ufficio legislativo di via Arenula con Andrea Orlando ministro.

E’ stato impegnato anche sul campo. Nella sua carriera ha ricoperto i ruoli di pubblico ministero a Patti e a Messina e di gip a Reggio Calabria. Per lui ora questo nuovo incarico. Subito dopo l’elezione ha avuto un colloquio con il ministro Bonafede. Tra i due possibile un incontro al termine della pandemia in via Arenula.

Tribunale

Santalucia: “Sento il peso della responsabilità”

Subito dopo l’elezione, Giuseppe Santalucia rilascia alcune dichiarazioni riportate da La Repubblica: “Sento fortemente il peso della responsabilità di assumere questa presidenza per le recenti vicende che hanno sconvolto l’ordine giudiziario e per la pandemia che incombe su tutti noi. Il programma che seguirò non è a ribasso, ma di mediazione. Per me la mediazione non ha un’eccezione negativa, ma mediazione e compromesso sono i mezzi che ci consentono di raggiungere risultati. L’Anm è un attore importante della vita politica e quella pubblica“.

E aggiunge: “Non siamo un oggetto politico a tutto campo, né siamo un soggetto partitico, siamo però interpreti dei valori che la Costituzione assegna all’ordine giudiziario. Saremmo miopi se volessimo privare del nostro contributo il dibattito pubblico sui temi della giustizia e della giurisdizione“. Un passaggio anche sul caso Palamara: “Bisogna guardare in avanti e recuperare la credibilità. Non dobbiamo coprire ciò che è stato, ma ricostruire il tessuto etico“.