Per il caso di Saman le indagini sono in corso, i genitori sono scappati in Pakistan e sono sotto protezione della polizia locale, adesso se ne occupa la Farnesina.
Una mossa incredibile quella dei genitori di Saman, che dopo aver gettato il suo corpo nel Po’ sono scappati in Pakistan dove hanno cambiato identità e adesso risultano sotto la protezione della polizia locale. La Farnesina ha chiesto l’estradizione ma dalla capitale Islamabad non c’è stato ancora nessuna risposta. A muoversi è anche l’Interpol che dichiara “..dal Pakistan ancora tutto tace, non vogliono prenderli”.
La vicenda e la famiglia
Il padre di Saman era volato in Pakistan tempo prima per combinare le nozze della figlia con il cugino. Quando la ragazza però di sua volontà si è fidanzata con un altro, postando la foto di un bacio, il padre non ci ha più visto dalla furia che l’ha travolto. In una telefonata con il fratello avrebbe confessato “l’ho fatto per la mia dignità, per il mio onore”.
La famiglia sarebbe tornata nel villaggio di provenienza, Mandi Bahauddin, il giorno dopo il delitto. In carcere per il momento ci sono finiti in tre, mentre i genitori di Saman sono fuggiti, inseguiti da due mandati di cattura internazionali e da una richiesta di estradizione firmata dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia un anno fa.
Nel documento inoltre emerge la lista dei testimoni da sentire in Pakistan, il primo sarebbe il promesso sposo, Akmal. Ma ancora nessuna risposta.
L’Interpol
Coinvolti nella faccenda anche gli agenti dell’Interpol, che affermano di non essere stupiti dalle non risposte del Pakistan. Dalle indagini da loro condotte risulterebbe che la famiglia sarebbe tornata nel villaggio e risiederebbe proprio nella casa di famiglia. Il problema però è che per adesso, gli indagati risultano protetti da una rete di conoscenze tra cui la polizia locale e sarebbero sotto falsa identità.