Gli italiani cambiano sempre meno auto nonostante gli incentivi

Gli italiani cambiano sempre meno auto nonostante gli incentivi

Nonostante gli incentivi statali, gli italiani acquistano sempre meno auto nuove. Le ragioni dietro questa tendenza.

L’industria automobilistica italiana, storicamente un pilastro dell’economia nazionale, sta attraversando un periodo di profonda crisi nonostante gli incentivi. Negli ultimi decenni, aziende un tempo indipendenti e innovative sono state inglobate da conglomerati più grandi. La FIAT, ad esempio, ha acquisito marchi prestigiosi come Ferrari e Lancia. Tuttavia, l’industria sta ora affrontando nuove sfide, tra cui la crescente concorrenza delle case automobilistiche cinesi e la necessità di adattarsi a una nuova realtà globale.

auto parcheggiate

La crisi dell’industria automobilistica in Italia

La creazione di Stellantis, un conglomerato multinazionale nato dalla fusione tra FIAT Chrysler Automobiles e il gruppo PSA, rappresenta una strategia per ridurre i costi di produzione e sviluppo. Questa mossa mira a rendere i veicoli più competitivi in termini di prezzo, soprattutto in confronto ai modelli cinesi, che stanno invadendo il mercato europeo con offerte economicamente vantaggiose.

La crisi finanziaria globale, esacerbata dalla pandemia e da conflitti internazionali, ha avuto un impatto significativo sull’industria automobilistica. In parallelo, il settore sta vivendo una trasformazione epocale con la transizione verso veicoli elettrici e ibridi. Molte case automobilistiche hanno già avviato la conversione delle loro linee produttive per adattarsi a questa nuova domanda di mobilità sostenibile. I governi di tutto il mondo, Italia inclusa, stanno promuovendo questa transizione con incentivi e sussidi.

La transizione ecologica e gli incentivi insufficienti

Tuttavia, nonostante gli sforzi governativi, i dati raccolti da uno studio di Arete mostrano che gli italiani non sono ancora pronti a cambiare massicciamente le loro auto. Sei italiani su dieci ritengono che gli incentivi attuali non siano sufficienti a compensare il costo elevato delle auto nuove, specialmente quelle dotate delle ultime tecnologie e sistemi di assistenza alla guida (ADAS).

Dallo studio emerge che il 62% degli intervistati ha intenzione di cambiare auto nei prossimi 12 mesi, ma solo il 7% pianifica di farlo nel breve periodo, un calo rispetto ai dati del 2021. Inoltre, il 60% degli italiani considera gli incentivi insufficienti, con un aumento del 15% rispetto a tre anni fa.

Il 58% degli intervistati chiede nuovi incentivi e attende un abbassamento dei prezzi per procedere all’acquisto di una nuova vettura. Il 76% si dice disposto ad acquistare un’auto nuova se le condizioni economiche lo permettessero, mentre il 24% preferisce il mercato dell’usato, ritenuto più accessibile. In particolare, il 40% degli acquirenti di auto usate lo fa perché ritiene il mercato del nuovo fuori portata. Per quanto riguarda le preferenze di alimentazione, il 50% degli intervistati preferisce auto ibride, il 30% auto con motori a combustione interna e il 20% auto elettriche.

Questi dati indicano chiaramente che l’Italia è ancora lontana da una transizione energetica completa nel settore automobilistico. Solo con l’abbassamento dei costi delle nuove tecnologie si potrà vedere un cambiamento significativo nelle abitudini di acquisto degli italiani.