Fase 2, gli ultimi nodi da sciogliere. Potrebbe slittare l’annuncio di Conte

Fase 2, gli ultimi nodi da sciogliere. Potrebbe slittare l’annuncio di Conte

Governo al lavoro per sciogliere gli ultimi nodi sulla fase 2. L’annuncio del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte potrebbe slittare.

Si continua a ragionare sulla messa a punto della fase 2, anche se il governo sta incontrando più difficoltà del previsto. Task force, governo, parti sociali e le altre realtà coinvolte stanno lavorando nel tentativo di arrivare a un piano che più o meno possa accontentare tutti. O che almeno non scontenti nessuno. Ma non è così semplice.

C’è chi vuole ripartire il prima possibile (molte regioni italiane e molti settori dell’economia), che chi tira il freno e invita alla prudenza, c’è chi mette in dubbio le date, gli spostamenti e le concessioni. Le idee sul tavolo sono tante, secondo alcuni anche troppe, ma adesso si deve arrivare alla pianificazione di un piano.

Coronavirus

Governo al lavoro per mettere a punto la fase 2

L’annuncio del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla fase 2 è atteso per le prossime ore. Il premier aveva fatto sapere che avrebbe parlato entro la fine della settimana. E dall’inizio di questa emergenza coronavirus il sabato è stato uno dei giorni caldi a Palazzo Chigi. In effetti proprio il sabato sera, a volte anche in tarda serata, da Conte sono arrivate informazioni anche importanti sulla gestione dell’emergenza. Ora, dopo le misure restrittive, il premier dovrebbe finalmente annunciare qualche concessione il vista del fatidico 4 maggio.

Non è da escludere – purtroppo – che alla luce delle difficoltà incontrate fino a questo momento, l’annuncio del Presidente del Consiglio possa slittare ai primi giorni della prossima settimana (lunedì o martedì al massimo).

Fonte foto: https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/

4 maggio, cosa riapre?

I tempi lunghi fanno presupporre che tra il 27 aprile e il 4 maggio non ci sarà alcuna rivoluzione per quanto riguarda le nostre abitudini quotidiane. Per quanto riguarda il mondo del lavoro. dovrebbero riaprire i battenti aziende che producono attrezzature agricole, aziende della filiera dell’edilizia e poche altre realtà produttive.

Per i negozi bisognerà attendere probabilmente fino al prossimo 18 maggio. Questo consentirebbe agli esperti di monitorare gli effetti delle prime concessioni sulla curva dei contagi.

Mascherine obbligatorie durante la fase 2?

Resta da sciogliere il nodo mascherine. L’dea degli esperti sarebbe quella di renderle obbligatorie già dal prossimo 4 maggio. Non rappresentano una garanzia contro il coronavirus ma abbassano in maniera considerevole il rischio di rimanere contagiati. Presupponendo che di fronte alle prime concessioni i comportamenti saranno meno responsabili e accorti del previsto, le mascherine potrebbero rappresentare una barriera importante.

C’è un però. Ad oggi la produzione di mascherine non soddisfa la domanda. E non la soddisferebbe nel caso in cui i dispositivi fossero obbligatori. Per questo motivo si potrebbe optare per il consigliare caldamente o raccomandare l’uso delle mascherine.

Non è da escludere che il governo possa fornirle a titolo gratuito per i redditi più bassi.

Le autocertificazioni

Altro tassello da mettere a posto è quello delle autocertificazioni, che potrebbe scomparire nel corso della fase 2. Nel primo periodo potrebbero essere necessarie per giustificare lo spostamento tra le Regioni, che dovrebbe rimanere interdetto.

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