Governo, aumenti delle tasse in vista: ecco i settori colpiti

Governo, aumenti delle tasse in vista: ecco i settori colpiti

Il governo ha proposto delle nuove tasse che riguardano il gioco d’azzardo, la vendita di tabacchi e cannabis legale e le spedizioni online.

Il governo Meloni pone sul tavolo la possibilità di introdurre una nuova manovra che riguarda una tassa del 25% sugli introiti ottenuti attraverso il gioco d’azzardo. Potrebbero esserci degli aumenti anche sull’acquisto dei tabacchi.  

Misure più ristrettive anche per i rivenditori di cannabis legale: attualmente i venditori subiscono la stessa tassazione del regime forfettario per le neo partite iva. Si tratta nella fattispecie del 5% per i primi 5 anni. La nuova proposta sul tavolo del governo Meloni è quella di alzare l’aliquota al 15%. 

Oltre alla tassa su gioco d’azzardo, tabacco e cannabis legale, dilaga l’idea di una Amazon Tax. Si tratta nella fattispecie di una tassa sulle consegne a domicilio per favorire l’acquisto direttamente nei vari punti vendita.  

La tassa sul gioco d’azzardo 

La tassa sul gioco d’azzardo proposta dal governo Meloni consiste nella tassazione di qualsiasi introito ottenuto giocando al Lotto e al Superenalotto, nonché somme ottenute con i Gratta e Vinci. Secondo quanto stabilito, attualmente lo Stato tassa del 20% le somme ottenute nel caso siano superiori a 500 euro. 

La proposta del nuovo governo Meloni è quella di aumentare l’aliquota a un valore fra il 23% e il 25%. Per coloro invece che vincono una somma inferiore potranno riscuotere il montepremi senza subire alcuna tassazione. 

Tra le varie ipotesi sul tavolo anche un aumento delle accise sui tabacchi, che andrebbe a sommarsi sulla tassa già stabilita per il tabacco riscaldato. La tassazione potrebbe passare dal 35% al 40% a partire dal primo gennaio 2023.  

Tassazione anche per quanto riguarda la vendita di cannabis legale. Attualmente, i rivenditori di cannabis legale sono soggetti alla stessa tassazione del regime forfettario per le neo partite iva: 5% per i primi 5 anni. L’ipotesi è quella di alzare l’aliquota al 15%. 

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