Il candidato ministro dell’Economia nel governo gialloverde, Paolo Savona, spiega il suo punto di vista sul futuro dell’unione continentale.
Al centro di un dibattito clamoroso che rischia di far saltare del tutto l’ipotesi di un governo gialloverde (portando di conseguenza a un nuovo voto), Paolo Savona, candidato scelto da Salvini e Di Maio per il ministero dell’Economia, ha spiegato quest’oggi le proprie idee.
In queste ore di grande fibrillazione, con i protagonisti del possibile nuovo governo impegnati nel far cadere il veto imposto dal presidente della Repubblica Mattarella, Savona ha parlato attraverso un comunicato pubblicato su Scenarieconomici.it: “Le mie posizioni sono note. Voglio un’Europa diversa, più forte ma più equa“.
Governo, Savona rigetta le accuse di antieuropeismo
Savona, dunque, non si ritiene antieuropeista, come dipinto negli ultimi giorni da gran parte dei media. Sui suoi sentimenti poco filoeuropei, d’altronde, pesano come un macigno le posizioni critiche da lui espresse negli scorsi anni sull’Euro e sulla Germania. Quel che Savona chiederebbe all’Europa, però, è “la piena attuazione degli obiettivi stabiliti nel 1992 con il Trattato di Maastricht, confermati nel 2007 con il Trattato di Lisbona, individuando gli strumenti da attivare per ciascun obiettivo“.
Un percorso, quello che Savona vorrebbe impostare, in linea con i precedenti trattati europei. Inoltre, il candidato di Lega e Cinque stelle auspica un Parlamento europeo con poteri legislativi su materie non governabili a livello nazionale, una scuola europea per pervenire a una cultura comune e una riduzione di debito e deficit pubblico tramite la crescita del Pil.
