Il governo apre al taglio delle accise dopo le polemiche sollevate dal decreto trasparenza che cambia dopo il Cdm.
Lo sciopero dei benzinai e la polemica mediatica ha costretto il governo a fare un passo indietro. La premier spiega la questione in diretta al Tg e oggi incontra i sindacati per sentire le loro ragioni. Inoltre, la premier apre a modifiche spiegando cosa intendeva realmente il suo programma con “sterilizzazione delle accise” a chi la accusata di tradire le promesse fatte da Fratelli d’Italia. In caso di aumento dei prezzi del greggio i maggiori ricavi derivati dell’Iva, ovvero delle accise dei carburanti, saranno destinati alle riduzioni di prezzo dei carburanti alla pompa.
Il Consiglio dei ministri di ieri ha deciso due modifiche al decreto trasparenza, quello relativo ai carburanti di due giorni fa che ha suscitato l’ira dei benzinai. Il primo cambiamento riguarda il bonus benzina per i dipendenti fino a 200 euro. La defiscalizzazione dei bonus doveva essere confermata fino a marzo ma il governo l’ha prolungata per tutto il 2023.
Modifiche al decreto trasparenza
Infine, il decreto prevede un’altra novità annunciata proprio dalla premier in tv, che prevede il rimborso dei pendolari della somma per gli abbonamenti ai mezzi pubblici. “Stiamo cercando di aiutare, in una situazione di difficoltà, chi è in maggiore difficoltà piuttosto che dare aiuti indistintamente a tutti” ha detto la premier Meloni.
Non si tratta, quindi, di un taglio delle accise sui carburanti come aveva stabilito il governo precedente. La premier ha sottolineato, anche nell’intervista di ieri, che ritiene il taglio una cosa buona ma non è una priorità al momento. Si tratta però di una sterilizzazione, come dice il programma del suo partito, ovvero che se il prezzo del petrolio aumenterà, aumenterà anche l’Iva incassata dallo stato, questo extra incasso verrà utilizzato per ridurre il prezzo finale alla pompa.
Già il ministro Giorgetti intervenuto al Senato aveva anticipato questo aggiustamento del decreto da parte del governo. Il ministro dell’Economia ha spiegato che il taglio delle accise decise dal governo Draghi era stato deciso quando il prezzo medio aveva superato i 2 euro al litro nel marzo scorso. Le condizioni oggi sono diverse. Giorgetti anticipa l’intervento del governo in caso di un forte aumento significativo.