Al GP d’Italia gli assi della MotoGP danno spettacolo. Vince Lorenzo, ma alle sue spalle si scatena la bagarre con sorpassi e contro sorpassi mozza fiato che rendono impietoso il confronto con la F1.

Non ci sono dubbi: MotoGP batte F1 dieci a uno. Tanto sono entusiasmanti, vissute allo spasimo le gare della prima, tanto sono tediose e noiose quelle della seconda. Volete un esempio? Facciamo un paragone tra il GP d Monaco di F1 di quindici giorni fa e oggi il GP d’Italia della MotoGP.

Il primo si è ravvivato solo nel finale dopo il pasticcio, bontà loro, degli strateghi della Stella. Sino a quel momento era di una noia mortale, con i telecronisti che dovevano letteralmente arrampicarsi sui vetri per mantenere vivo l’interesse degli spettatori. Costretti a complicatissimi calcoli delle probabilità per stabile se i pit stop potevamo o meno variare le posizioni dei piloti in pista, augurandosi, in modo neanche troppo velato, che per qualche “malaugurato caso” dovesse entrare in pista la safetycar per dare un po’ di mordente e suspense alla corsa.

L'opinione di Claudio Brachino

Tutt’altra cosa la MotoGP, 23 giri allo spasimo di pura adrenalina. Poco importa se Lorenzo con la Yamaha viaggia in solitario come un missile verso la vittoria. Dietro c’è grande spettacolo. Il Mugello è la casa degli italiani, si corre davanti al pubblico amico. La marea gialla sulle tribune non lascia dubbi su chi è ancora il beniamino. A 36 anni suonati il Vale nazionale non delude le aspettative. Parte da schifo, ma poi rimonta con un ritmo impressionato, accompagnato dal boato della folla sino ad agguantare il gruppetto di testa. Ci sono due Ducati e due Honda.

Per la Casa di Borgo Panigale è il giorno del riscatto, o meglio della conferma che è tornata tra le grandi. Le giapponesi non fanno più paura. Dovizioso e Iannone dirigono da maestri. Le GP 15 sono dei violini, peccato che quella del Dovi stoni sul più bello, quando il podio era ormai a portata di mano. In compenso quella di Iannone gira che è una meraviglia, nel senso letterale della parola. Andrea, in curva, le fa fare ciò che vuole. Non è altrettanto docile la Honda di Marc Marquez che all’improvviso lo disarciona, quando mancano una manciata di giri alla conclusione e sembra che il secondo posto si debba decidere in volata tra il campione del mondo e il coriaceo giovane abruzzese. Nel frattempo ecco arrivare a palla il Dottore che con, precisione chirurgica, infila Pedrosa, per poi mettersi a caccia del ducatista, ma ormai mancano solo due giri, i giochi sono fatti.

Iannone sale sul secondo gradino del podio, il primo non è poi così lontano. Per il resto sorpassi e duelli si sono susseguiti a ritmo incessante, mantenendo i telespettatori incollati allo schermo, o se preferite “in piedi sul divano”. Forse è tempo che i soloni della F1 guardino qualche gara di moto prima di mettere mano ai regolamenti.

Riproduzione riservata © 2023 - NM

ultimo aggiornamento: 31 Maggio 2015 19:23


Lamborghini Veneno: hyper in tutto

Brabus Mercedes PowerXtra B50 Hybrid: top class!