Covid, grafene nel vaccino Pfizer? Facciamo chiarezza
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Direttore: Alessandro Plateroti

Covid, grafene nel vaccino Pfizer? Perché la teoria è tornata alla ribalta e cosa sappiamo

Vaccino Covid

Torna alla ribalta la storia della presenza di grafene nel vaccino contro il Covid prodotto da Pfizer. Facciamo chiarezza.

Negli ultimi giorni, in seguito alle scoperte (o presunte tali) del team Quinta Columna, è tornata alla ribalta la storia della presenza di grafene nel vaccino contro il Covid prodotto da Pfizer, uno dei più utilizzati in Europa.

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La scoperta dovrebbe, nelle intenzioni di chi lo ha condotto, avvalorare una tesi che circola di fatto da quando è iniziata la campagna di vaccinazione, ossia la presenza di grafene nel vaccino.

Lo studio in questione è quello presentato da alcuni esperti spagnoli e si basa su foto e video che mostrerebbero quelli che a suo avviso sono indizi della presenza di grafene nel vaccino.

Cos’è il grafene: la definizione

Ma partiamo dalle basi, ossia dalla definizione di grafene. E per questo ci affidiamo alla Treccani: “Molecola bidimensionale ultrapiatta ricavata in laboratorio dalla grafite, composta di atomi di carbonio esagonali in disposizione vincolata e caratterizzata da ottime proprietà come conduttore“. Si tratta di fatto di una molecola rivoluzionaria. Ad oggi, per il suo potenziale e il suo vasto utilizzo, è considerato come uno dei materiali più importanti per il futuro.

La teoria del grafene nel vaccino di Pfizer contro il Covid

Le immagini, visionate senza un contesto e una conoscenza di base della materia, sembrano effettivamente la prova che nel vaccino ci sia una sorta di microchip, una delle tesi no vax di maggior successo da un anno circa a questa parte.

Si tratta di fatto della storia secondo cui attraverso la vaccinazione alle persone verrebbe installato un chip. Attraverso questo chip i potenti di fatto sarebbero in grado di controllare le persone e, grazie alla tecnologia 5G, addirittura ucciderle.

Vaccino Covid
Vaccino Covid

La spiegazione scientifica

In realtà gli studiosi non cospirazionisti forniscono una spiegazione decisamente attendibile. Quello che in alcune immagini sembra un chip in realtà è colesterolo, o meglio cristalli di colesterolo. E questo non sorprende, anche perché nella descrizione del vaccino troviamo, nella lista degli elementi che lo compongono, anche il colesterolo.

Una tesi senza prove dopo un anno di presunte scoperte

Possiamo a questo punto concludere che, a distanza di un anno e nonostante le immagini che circolano sulla rete come prova madre della presenza di microchip e grafene, la tesi dei no vax continua a non trovare un solido appiglio. Anzi, al momento è possibile contestare e smentire ogni tesi. Quindi si possono etichettare queste notizie come bufale, fake news, per usare un termine più moderno.

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ultimo aggiornamento: 4 Febbraio 2022 11:25

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