Gran Bretagna, primi effetti della Brexit: intoppi doganali, scaffali vuoti

In Gran Bretagna si fa sentire negativamente la Brexit: ritardi alle dogane tradotti in scaffali di supermercati vuoti, in particolare per i prodotti freschi.

LONDRA – La Brexit ‘arriva’ sulle tavole degli inglesi. Nel senso che Oltremanica si registrano i primi scaffali vuoti. Dal primo gennaio Londra è ufficialmente fuori dal mercato unico e dall’unione doganale e la nuova burocrazia da affrontare finisce inevitabilmente per rallentare la circolazione delle merci.

Brexit, caos alla dogana

Varie le problematiche legate all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea: da quintali di frutti di mare bloccati alla dogana francese, tariffe extra sulle banane provenienti dal Ghana, sandwich al prosciutto confiscati ai camionisti in transito in Olanda, e qualche buco negli scaffali della grande distruzione britannica, Irlanda del Nord in primis. Restano per il momento scongiurati gli ingorghi stradali in prossimità della Manica, tuttavia le conseguenze dello strappo da Bruxelles si fanno sentire tra i sudditi di Sua Maestà.

Brexit

Difficoltà a rifornire i supermercati

Secondo quanto riportato dal Daily Mail, in diversi supermercati della Gran Bretagna iniziano a vedersi alcuni scaffali vuoti. In particolare, si segnalano ritardi e difficoltà della fornitura di alcuni alimenti d’importazione europea. Scarseggiano soprattutto frutta e verdura fresca.

La questione dell’Ulster

Stesse problematiche sulla trincea opposta per i commercianti nordirlandesi, con i prodotti provenienti dalla Gran Bretagna. Secondo l’accordo di divorzio Belfast è rimasta infatti allineata agli standard sui beni Ue, per garantire il mantenimento del confine aperto con Dublino come stabilito dagli accordi di pace del 1998, e dunque le spedizioni vengono sottoposte a controlli e dichiarazioni amministrative domestica anche nel transito interno al Regno Unito.