Grande Fratello: la nuova edizione è una trappola per i concorrenti

Grande Fratello: la nuova edizione è una trappola per i concorrenti

Il Grande Fratello anti-trash sta creando già scompiglio nella casa, a meno di 24 ore dalla prima puntata della trasmissione.

La casa più seguita d’Italia ha aperto le sue porte ai nuovi concorrenti ieri sera, lunedì 11 settembre, eppure si assapora già un’atmosfera diversa. Rispetto alle scorse edizioni – dopo le nuove regole di Pier Silvio Berlusconi sui reality della Mediaset – si assiste ad un Grande Fratello tutto nuovo tra censure e perbenismi alquanto inusuali.

Il Grande Fratello cambia stile

Quella di quest’anno, rischia di diventare l’edizione più politicamente corretta mai esistita. La nuova casa del GF ci mostra un restyling a partire dagli interni sobri, con colori semplici e eleganti. La versione soft del reality show però non riguarda solo le mura.

Dopo il cambio di rotta voluto da Pier Silvio Berlusconi, il Grande Fratello si presenta con meno volgarità, meno social e meno influencer. Uno stile che potrebbe rendere la trasmissione meno accattivante rispetto al passato, ma sono soprattutto i concorrenti ad avvertire la tensione già dopo poche ore.

I primi gesti ammoniti in casa

Incoraggiando comportamenti meno eccessivi, sono gli stessi concorrenti del Grande Fratello a riprendersi fra loro, per ostacolare il trash ormai non più ben accetto. Lorenzo Remotti, a cui è scappato un semplice “vaffa” durante una discussione, è stato immediatamente chiamato in confessionale.

“Mi hanno chiamato, sono diventato una iena. Ho detto: voi non sapete chi sono io, ha raccontato il calzolaio mentre il resto della conversazione è stata accuratamente censurata dagli autori.

D’altra parte invece, Massimiliano Varrese cerca di fare lo splendido mostrando le sue doti d’attore. Mentre si trova in cucina con la creator di Giallo Zafferano, Rosy Chin, brandisce il coltello da cucina per imitare il maniaco di Scream.

Ma a tradirlo è stata proprio Chin che subito comincia ad abbassare la voce e ad ammonire il gesto: “Secondo me ci…no, secondo me…sono oggetti pericolosi, cioè, poi pensano…”.

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