Nel fine settimana la grandine ha colpito violentemente Lombardia ed Emilia-Romagna: Pianura Padana a rischio.
Non si placa il violento maltempo che sta colpendo il Nord dall’inizio di luglio. Come evidenzia l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima di Bologna, “nel decennio 2010-2021 le grandinate sono aumentate del 30% rispetto al decennio precedente”. Un effetto atmosferico che attualmente si sta verificando in maniera estrema, provocando anche ingenti danni.
Chicchi di grandine giganti
Come afferma Coldiretti, da sabato mattina in 24 ore in Lombardia ed Emilia-Romagna ci sono state 46 grandinate, mentre dall’inizio di luglio in Lombardia ci sono state 70 tempeste. A caratterizzare questi eventi atmosferici è soprattutto un particolare: i chicchi di grandine che cadono giù sono grandi come palline da tennis.
Le loro dimensioni vanno dai 5-6 centimetri fino agli oltre 10 centimetri. Si tratta di un fattore normale se pensiamo al cambiamento climatico caratterizzato da una maggiore quantità di calore nell’atmosfera: proprio questa porta al crearsi di fenomeni come le ondate di calore e le grandinate.
L’Italia più esposta al maltempo
Come riferisce il ricercatore Sante Laviola, è proprio l’Italia il Paese più esposto al cambiamento climatico, e quindi al maltempo che sta caratterizzando questo periodo. “L’estensione tra Nord e Sud e la presenza di montagne rendono l’Italia il fulcro per la grandine all’interno di un hotspot grandinifero che è il Mediterraneo. Le aree costiere in generale sono le più esposte e tra le regioni il Friuli-Venezia Giulia è la più soggetta“, spiega l’esperto.
Tra le zone più in pericolo c’è la Pianura Padana, che trattiene molto calore ed è circondata da montagne: così, quando si hanno intrusioni di aria fredda dal Nord Atlantico, si creano le condizioni per la formazione di violente grandinate.
Ad oggi questi eventi estremi si concentrano soprattutto nel pomeriggio, ma secondo Laviola anche la stagione sembra essere mutata negli ultimi tempi. Se in passato “la stagione andava da aprile a settembre, ora al Sud si è estesa a novembre e i fenomeni sono sempre più estremi”.